Un atto di eleganza e diplomazia, evidentemente, quello del presidente Maurizio Stirpe, nei confronti di Floriano Noto e del Catanzaro Calcio. Il patron del Frosinone, nella conferenza stampa indetta per stamane, ha colto l’occasione per tracciare il momento, all’alba di una stagione che comincia dopo il downgrade dalla A alla B.
Ha parlato di tutto o quasi il numero 1 giallazzurro, ma il nome “Vivarini” non è praticamente mai stato proferito. Vero è che sarebbe stata un’utopia pensare che Stirpe potesse uscire pubblicamente dicendo “Vivavini è il nostro allenatore”, va riconosciuto.
Ma alle legittime domande della sala stampa, ha spento sul nascere ogni curiosità, rimandando tutto alla conferenza del responsabile dell’area tecnica, il direttore Guido Angelozzi, nel quale il pres ha rinnovato la totale fiducia. Ma è risaputo che ad Angelozzi, Vincenzo Vivarini piace, ma figurando ancora come un tesserato delle Aquile a tutti gli effetti, è corretto non parlarne a chiare lettere, per ora.
Stirpe allora riparte con i propositi dettati dalla saggezza di chi non scalpita per un immediato ritorno in massima serie, ma pensa a programmare con un occhio ai bilanci (che hanno registrato degli utili, anche in virtù del riscatto di Borrelli da parte del Brescia). Obiettivo primario, dunque? Chiudere in pareggio, sfruttando il “paracadute” offerto alle retrocesse. Ma “non calerà la qualità nelle componenti societarie”, garantisce.
“A Frosinone nessuno deve sentirsi prigioniero, resterà solo chi avrà voglia di contribuire alla crescita del progetto societario”, ha annunciato Stirpe, per il quale sarà fondamentale “recuperare lo spirito giusto, provare a non fare disastri e ricreare comunione d’intenti, con fiducia, umiltà, determinazione”. Ed è probabile che, a questo punto, l’ormai ex allenatore giallorosso si incastrerà in tale meccanismo.
A proposito di ex, Piero Doronzo – all’US nella prima “era Noto”, con Maglione, nell’estate 2017 – vedrà le sue mansioni allargate nel cda, in seno alla società laziale; l’importante però, stando alle parole di Stirpe, sarà “raccogliere quanto seminato”, senza focalizzarsi unicamente sull’idea dell’immediata promozione.
Ecco, nessuna frenesia, in tutti i sensi, predica Stirpe: “C’è un’ansia eccessiva nel sapere chi sarà l’allenatore, non c’è nessuna fretta! Le cose vanno fatte con lo spirito giusto, i tempi giusti, avendo fiducia nel lavoro delle persone”, rammenta il presidente dei frusinati.
“Alcuni percorsi che non possono essere abbreviati – aggiunge -, ognuno ha tempi e valutazioni da fare per prendere decisioni. Ora dobbiamo solo recuperare spirito giusto ed evitare di fare disastri”, dice, ringraziando comunque Eusebio Di Francesco.
Un occhio al passato (recente) e uno al futuro (imminente), allora. Ma nessun fiato su Vivarini: “Chi sarà il nuovo allenatore? Lo dirà Guido Angelozzi – sorvola -. Vivarini un profilo che mi piace? Non mi esprimo. Più del mio parere conta quello del responsabile dell’area tecnica, che gode di piena fiducia, quindi mi attengo alle scelte che farà“.
Ma per sbloccare l’impasse, dovranno risolversela da soli Vivarini e il Catanzaro Calcio. Non dovrebbe esserci alcuna “cabina di regia” (né indennizzo) da parte del club ciociaro, nella contesa tra il tecnico di Ari e l’US. E l’auspicio è che ciò avvenga consensualmente e non attraverso una diatriba legale che causerebbe strascichi non indifferenti.