Una gara dai due volti, di rimpianti, al “Luigi Ferraris”. Primo tempo imprecisioni a iosa, ripresa con ottimo calcio a tratti. Il Catanzaro sfiora il colpaccio in casa della Sampdoria e rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria, specie in trasferta, dove manca da sette mesi. A Marassi matura un 3 a 3 spettacolare, soprattutto per quanto scritto nella seconda frazione di gara. Protagonista assoluto, re Pietro Iemmello, autore di una magnifica tripletta che per poco non consente ai suoi di espugnare la Liguria. Giallorossi e doriani muovono dunque un passettino in classifica, restando a braccetto, a quota diciassette. Ennesimo pareggio per il Catanzaro, ma per quanto visto nella ripresa può andar bene così, specie per aver giocato l’ultimo scampolo di gara in dieci. Peccato per il primo tempo scialbo. A fine gara fischi assordanti dal pubblico di casa per la propria squadra. La posizione di Sottil resta in bilico.
PRIMO TEMPO – Primo acuto al 10′, con un’azione manovrata che porta al tiro di Iemmello, sul fondo. Poco dopo idea di Pontisso, ma è tra le braccia di Silvestri il suo sinistro.
Al 13′, da posizione defilata, tenta una girata bella quanto improbabile La Gumina, che finisce fuori. Tre minuti più tardi Pontisso ci prova su punizione ma Silvestri – seppur maldestro – smanaccia via.
Le imprecisioni si sprecano: non mancano gli errori in fase di disimpegno e di costruzione in ambedue le squadre, piuttosto confuse. Al 23′ Pigliacelli blocca un tiro di Sekulov, smorzato.
Degno di nota, poi, il colpo di testa di La Gumina al 38′, fuori di poco. Non succede granché, le due squadre navigano a vista senza costruire. Occorre una svista difensiva del Catanzaro per far sì che i padroni di casa passino in vantaggio al 42‘. Akinsanmiro lavora un pallone sulla destra che arriva a La Gumina, il quale gira subito in mezzo: palla sporca, ma comoda comoda, per Sekulov che insacca, lasciato solo sulla linea.
Sampdoria in vantaggio, troppo morbide e inconsistenti le marcature dei difensori giallorossi. Dopo un minuto di recupero Tremolada manda tutti negli spogliatoi.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con un destro sbilenco di Tutino – bravo a raccogliere un disimpegno – abbondantemente fuori. Successivamente blucerchiati a campo aperto, affondo di Sekulov che calcia ma il tiro è deviato in angolo.
L’US però pareggia al 52′. Sugli sviluppi di un piazzato, un traversone arriva al centro dell’area doriana, pescando impreparati i difensori di casa: Iemmello si trova la sfera tra i piedi e buca di giustezza Silvestri, con un tocco raffinato. Al 55′ Pigliacelli blocca un colpo di testa di Tutino da angolo. L’azione scorre e passano due minuti, ma avviene l’episodio clamoroso: il VAR richiama Tremolada, c’è un tocco dubbio di Bonini nell’azione precedente, che ha portato al colpo di testa di Tutino. È calcio di rigore. Dal dischetto proprio Tutino spiazza Pigliacelli e riporta avanti i suoi, levandosi la soddisfazione di segnare al Catanzaro, da ex cosentino. È 2 a 1 al 58‘.
VAR protagonista, quindi. Poco dopo, nell’area ligure, c’è un contatto tra Ferrari e il neo-entrato Buso: Tremolada lascia correre, ma viene richiamato nuovamente e assegna il penalty alle Aquile. Dagli undici metri il capitano ripercorre le orme di Totti e delizia i 1600 supporters con un cucchiaio divino: 2 a 2, Iemmello sembra dire “tranquilli, ci sono io”.
Sì, c’è Pietro, perché al 70′ il Catanzaro effettua il sorpasso ancora con Iemmello che trova l’incornata giusta su un piazzato dalla sinistra di Pompetti, calciato alla perfezione. Giallorossi in vantaggio.
Al 79′, però, un altro episodio che rischia di incidere sull’inerzia: Pompetti incassa un secondo giallo, Catanzaro in inferiorità numerica. Caserta rimpolpa la mediana inserendo Koutsoupias e Pittarello per Iemmello, al fine di tenere alta la squadra e impegnare la retroguardia avversaria. C’è da soffrire e stringere i denti.
Al minuto 83 senza troppe pretese un colpo di testa di Leonardi. All’86’ Pigliacelli vola su un destro da fuori di Pedrola, parata eccezionale. È l’89‘ e proprio il giovane Leonardi pareggia sfruttando una palla vagante che nessuno allontana, in area piccola, per il 3 a 3.
Forcing finale degli uomini di Sottil. Al 96′ Tutino ha la palla del 4 a 3, tutto solo, ma fortunatamente la sua deviazione finisce fuori. È un assalto, ma dopo sette di recupero Tremolada decreta la fine. Ennesimo pareggio per il Catanzaro, ma per quanto visto nella ripresa può andar bene così, specie per aver giocato l’ultimo scampolo di gara in dieci.
IN ARRIVO GLI APPROFONDIMENTI DALLA SALA STAMPA