Garufo, nona promozione per l’ex giallorosso. E sull’US: “Vittoria meritata”

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Nove promozioni e non sentirle! 

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Desiderio Garufo, ex giocatore del Catanzaro – di cui ha indossato la maglia nella stagione 2020/21 – ha festeggiato la vittoria del campionato per la nona volta, in carriera. 

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Una parabola ricca di successi, destinata a non finire, per lui che ha calcato i campi dalla B all’Eccellenza. 

Anzi, “dieci sul campo” stando alle sue parole, poiché rivendica fermamente il campionato 2010/11 a Taranto, perso contro la Ternana per via di una penalizzazione. 

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Trentasei anni, la seconda vita professionale in Eccellenza, nella sua Sicilia, ad Agrigento, lì dove aveva iniziato diciassette anni fa e dove oggi raggiunge un nuovo traguardo. 

Raccontandosi sulle colonne di seried24.com, il centrocampista siciliano ha ripercorso le tappe più importanti di questo campionato che lo hanno visto portare l’Akragas in Serie D e scoprire nuovi stimoli, sensazioni mai sopite e la voglia di continuare, senza fermarsi. L’ultima parola, non è ancora stata scritta. 

Già, perché per Garufo, indipendentemente dalla categoria, a fare la differenza è la “mentalità, che deve essere sempre propositiva e vincente”, dice. 

Reggio Calabria, Parma, Catania, Catanzaro, Trapani (giusto per citare alcune delle piazze nelle cui ha giocato) e adesso nuovamente la Sicilia: girovago del pallone, Garufo intende togliersi altre soddisfazioni, pur immaginandosi in panchina, alla guida di una squadra – magari di giovani – in un futuro non troppo lontano.

Immancabile, ovviamente, un riferimento all’US Catanzaro, avventura condotta nel campionato delle chiusure post-lockdown, a causa delle quali non ha mai potuto mai godere del calore di un “Ceravolo” gremito, durante la partite, ma dell’eco generato dagli spalti vuoti. 

Vuoti e desolati, senza nessuno che potesse esultare, ad esempio, al gol da lui realizzato nell’ultima giornata del campionato regolare, contro il Monopoli. 

Un clima surreale, faceva da contorno all’ottimo cammino intrapreso – non senza difficoltà e inciampi – dalla squadra di Antonio Calabro, culminata con l’amara eliminazione playoff per mano dell’Albinoleffe

Oggi, tra i protagonisti della trionfale cavalcata del Catanzaro dei record, alcuni dei reduci di quella stagione. Uomini che hanno scritto la storia, impresa non riuscita a Garufo in giallorosso, il quale ha comunque parole d’elogio per le Aquile: “A Catanzaro c’era una grande programmazioneosserva -. La proprietà ha investito tanto, quindi sono contento per loro, lo meritano”.

Il futuro rappresenta un’incognita, ma non più di tanto per chi ha le idee chiare, vive di sport ed è determinato a rimettersi sempre in gioco: “Posso ancora dare tanto, perché nella testa sono ancora professionista”, annuncia Garufo. 

 

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