Poche parole, mirate, pronunciate con un filo di voce serafico, tenue, una marcata intonazione lombarda.
Due piedi sopraffini da regista, la sfrontatezza del veterano sebbene abbia appena ventidue anni. No, non parliamo di Andrea Pirlo, ma di Andrea Ghion.
Senza eccedere in paragoni grossi e con le dovute proporzioni, oltre ad avere in comune il nome di battesimo, Ghion ha delle sfumature, tecniche e fisiognomiche, che ricordano un po’ l’ex bandiera di Milan e Juve. E se il Sassuolo ha deciso di blindarlo, dovrà pur significare qualcosa. Ma il centrocampista del Catanzaro, che lo ha strappato alla concorrenza per quest’anno, non ha dubbi: “Voglio vincere a Catanzaro”.
Per il classe 2000 un impatto positivo, col gruppo e con il contesto tattico di Vivarini, tanto da divenire subito un titolare al momento inamovibile del centrocampo. La concorrenza in un reparto denso di qualità, con profili di categoria superiore, non lo spaventa affatto, anzi, gli dà ulteriore stimolo a migliorarsi.
L’ex Perugia sembrava destinato verso altri lidi (Pescara per l’esattezza) ma una volta giunta la chiamata del Catanzaro, le cose sono cambiate. Ghion ha preso tempo prima di trasferirsi in Abruzzo per poi fare inversione di marcia e scendere in Calabria: “Ho appreso dell’interessamento del Catanzaro in un secondo momento – rivela ai microfoni – così, appena ho saputo, ho scelto definitivamente l’US per l’importante progetto e per la possibilità di giocare un campionato e vincere”. Il numero 18 delle Aquile entra nel dettaglio: “Prima di arrivare ho fatto una chiacchierata col mister Vivarini, il quale mi ha spiegato la sua idea di calcio e ho capito da subito ciò che voleva – dice-. Devo crescere e migliorare qualche meccanismo, specie sulla fase di non possesso, mirando ad essere più aggressivo. Non ho molto tempo perché dobbiamo puntare a fare sempre risultato”, sostiene saggiamente. Sulle sue attitudini, non solo tecniche ma caratteriali, Ghion aggiunge: “Le responsabilità mi danno la carica, sono tranquillo. In campo penso al risultato di squadra e ad aiutare i compagni. A parte costruire, mi piace anche propormi in fase offensiva, fare assist e magari qualche gol – ammette il faro giallorosso-. Quindi sono aperto a qualunque richiesta del mister, anche qualora volesse schierarmi trequartista”.
Più fisicità e aggressività nel girone C: questi gli elementi che più spiccano, secondo Ghion, nel tracciare una sostanziale differenza con il girone A (lui che ha giocato a Carpi può dirlo) oltre ad una tifoseria passionale ed esigente, presente a Taranto e Cerignola. Proprio dalla partita pareggiata domenica scorsa, Ghion trae spunto per il prosieguo della stagione: “Ci saranno sempre situazioni difficili come Cerignola – osserva – per cui noi dovremo restare sempre sul pezzo. Questa partita ci ha dato una lezione importante, per fortuna è successo all’inizio del nostro percorso e dobbiamo farne tesoro”.
Contando sull’alta considerazione del Sassuolo che ha scelto di concederlo solo attraverso la formula del prestito, Andrea ha le idee chiare: “Il Sassuolo ha dimostrato di credere in me e ne sono contento. Vorrei arrivare in A e restarci stabilmente, ma il mio obiettivo è andare in B col Catanzaro”.