Una Pasqua vissuta con la giusta spensieratezza, da parte del Catanzaro. La leggerezza tipica di chi ha centrato, intanto, l’obiettivo primario e adesso si appresta a vivere questo rush finale della regular season senza ansie o pressioni. Ciononostante, rientrare da Parma – che ha edificato un fortino tra le mura del “Tardini” – con un risultato positivo, sarebbe un ulteriore traguardo per le Aquile.
Peccato che, stando a quanto sottolineato dallo stesso Vivarini, un appuntamento così importante arrivi proprio in un giorno di festa. In teoria. Perché nella pratica, nessuno può permettersi delle “pause”, specialmente in B.
“Il Parma sta dimostrando di essere la squadra più forte, con merito, i numeri non mentono – osserva Vincenzo Vivarini dal Poligiovino -. È una squadra completa, costruita per primeggiare in B, perché è il suo posto naturale per blasone, strutture e società, è la Serie A ed è prontissima per il salto”.
Inevitabile, quindi, tracciare delle analogie tra questo Parma e quel Catanzaro dei record, che ha demolito il torneo di Lega Pro 2022/23: “Dispongono di individualità di alto livello e di una organizzazione dettata da un allenatore – Pecchia – che ha dato equilibrio e razionalità – prosegue il tecnico di Ari -. Insomma, meritano questo distacco in classifica”.
E chissà che questa partita di ritorno, non sia anche figlia della batosta patita all’andata, al “Ceravolo”, seppur siano passati “secoli”, apparentemente: “Quella sconfitta ha generato una crescita incredibile. Fino a quel momento avevamo fatto un buon inizio e stavamo prendendo sicurezza, ma quella partita ci ha fatto tornare coi piedi per terra – ammette -, facendoci capire in cosa crescere”.
“Abbiamo lavorato su tanti aspetti – aggiunge – come le ‘ricomposizioni’ sulle ‘scappate’ indietro, le aggressività, la copertura delle palle lunghe e l’attenzione alla fase di non possesso, aspetto che curavamo pochissimo l’anno scorso”.
“Nessun’altra partita ci ha offerto più indicazioni su cosa fare e, per certi versi, ringraziamo anche il Parma – rivela Vivarini -. In noi è nata la consapevolezza di poter essere all’altezza delle grandi squadre”. E il Catanzaro, allora, sa di poter tenere testa a chiunque, ancor più se sospinto da un settore ospiti gremito: “Mi fa enormemente piacere sapere di essere accompagnati da una cornice straordinaria, perché dimostreremo ancora una volta di avere una tifoseria da Serie A – annuncia il trainer dell’US – dietro solo alla Samp nella speciale classifica dei tifosi al seguito. Speriamo di farli divertire”.
Out Brighenti (ma in via precauzionale), da valutare resta D’Andrea: a far notizia, invece, il ritorno di Ghion, quantomeno in panchina. “La sosta, di solito, per noi è salutare”, afferma il mister, a proposito dell’importanza di essersi fermati un po’, per tirare il fiato e recuperare.
Ma sulle aspettative, su quella che sarà la trama al “Tardini”, Vivarini preferisce glissare, ponendo semmai in evidenza le qualità degli uomini di Pecchia: “Fin qui hanno sempre dominato, mettendo alle corde gli avversari – dice – il loro gioco è offensivo, proprio come il nostro”.
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