Non ha la bacchetta magica, ma tanto entusiasmo e ottimismo, Giuseppe Iachini. Specializzato in imprese, come altri colleghi, l’allenatore col berretto è noto per aver condotto la nave in porto in tante realtà, tra promozioni dalla B alla A e salvezze sulle quali in pochi avrebbero puntato, date le difficoltà.
Bari rappresenta una nuova sfida per l’esperto allenatore ascolano, che a maggio spegnerà sessanta candeline. Una città delusa, in aperta contestazione con la proprietà, dovrà attingere dallo spirito coriaceo del tecnico, capace di centrare due vittorie su due dal suo arrivo, per poi scivolare a Bolzano. Insomma, al momento Bari è un cantiere aperto e il Catanzaro, dietro l’angolo, rappresenta un’insidia nel percorso.
“Dobbiamo velocizzare il processo di apprendimento”, sottolinea a più riprese il mister, in un contesto che vive di calcio ed è per questo passionale ed esigente. La classifica vede i pugliesi a due lunghezze dai playoff (a quota trentatré punti), rinfrancati dopo i successi con Feralpisalò e Lecco. Tuttavia, l’1-0 incassato al “Druso” contro il Sudtirol – e quel che è peggio, senza costruire la benché minima palla-gol – ha rigettato l’ambiente nello sconforto.
Allora servirà tutta l’esperienza di Beppe Iachini per risollevare le sorti del Bari: “Stiamo insieme da poco tempo, sapevo ci fossero imperfezioni su cui lavorare, ma sinceramente mi aspettavo di meglio – ammette il trainer dei Galletti -. Ora noi siamo alle ‘elementari’ rispetto a tanti altri avversari e dobbiamo assimilare il lavoro nel minor tempo possibile. Occorre lavorare sull’approccio, sull’essere organizzati in fase di non possesso e sull’avere personalità quando attacchiamo, con coraggio e senza timore“.
Riferimento chiaro, quindi, al Catanzaro, che ha fatto della continuità una delle sue armi: “Il lavoro del Catanzaro parte da lontano e sta portando i suoi frutti – spiega -. La società ha costruito una squadra veramente di grande spessore e, se si trova in questa posizione, allora ha grandi meriti e occorre far loro i complimenti per come hanno gestito il tutto, arrivando ad avere conoscenze più alte di tante squadre! Negli anni abbiamo visto diverse squadre fare il doppio salto dalla Lega Pro alla massima serie, proprio perché reduci da un importante percorso di lavoro”.
Alla sua quarta partita con “la Bari”, Iachini dovrà essere l’alchimista del cambiamento biancorosso, pur consapevole del fatto che occorreranno settimane per avere tutti in condizioni, mentre il tempo stringe: “Questa squadra dovrà diventare figlia del proprio allenatore al cento percento – osserva -. Nel frattempo studio tutti i giorni per migliorare i miei giocatori”.
E domani sera il “Ceravolo” sarà un banco di prova essenziale per un gruppo in cerca di se stesso: “Servirà una grandissima partita in uno stadio e contro un avversario che merita di essere dov’è, per quello che ha costruito in questi anni”.