Iemmello si racconta: “Un’emozione che fatico a realizzare”

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Ci sono le immagini più belle di questa stagione – come se fosse possibile sceglierne solo alcune – negli occhi di Pietro Iemmello.

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I gol, le esultanze ed un velo di emozione, di lacrime che stanno per traboccare, mentre lo “zar” si racconta a Eleven Sports Italia, in una speciale intervista.

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Il bomber catanzarese purosangue, ripercorre questa trionfale cavalcata, visibilmente commosso: i suoi trascorsi, i sacrifici dei genitori, la mancanza della famiglia che ha saputo sostenerlo sempre, il rapporto con la città, i compagni e il mister.

C’è tutto Pietro Iemmello, in pochi minuti. “Una stagione incredibile, nella quale abbiamo infranto quasi tutti i record”, osserva il numero 9 del Catanzaro, che ha chiuso il torneo con 28 gol, eguagliando la cifra che apparteneva solo ad Andrea De Florio, datato 1999/2000.

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Un’emozione che ancora oggi faccio fatica a realizzare – spiega Pietro -. Tutto parte da Padova. Quella semifinale di ritorno ci ha visti perdere una partita che avevamo in pugno, difficile da digerire. Ma sicuramente ha rappresentato un punto di ri-partenza. Non sempre squadra e ambiente esterno, nel calcio, riescono a conciliarsi dopo una sconfitta, invece è successo proprio questo! I tifosi, nonostante avessimo perso, ci hanno applaudito, dandoci una spinta in più e quanto accaduto è rimasto dentro quei calciatori che hanno scelto di restare. Infatti siamo ripartiti con un entusiasmo incredibile che a Catanzaro non si vedeva da parecchi anni. Già dall’inizio della stagione avevamo la sensazione che si potesse fare qualcosa di grande”.

Iemmello ripercorre la primissima emozione di quando ha indossato la divisa dell’US Catanzaro al primo allenamento, sensazione a lui sconosciuta fin a quel momento, i suoi trascorsi con la scuola calcio del Catanzaro Lido, poi il trasferimento alla Fiorentina, con l’idolo Giorgio Corona nel cuore, ammettendo che gli era stato anche sconsigliato di tornare a Catanzaro, poiché sono davvero pochi gli esempi di sportivi che hanno vinto nella propria città, dove ogni sensazione viene amplificata di conseguenza. 

Inevitabile, dunque, un riferimento all’ingrediente determinante nella vittoria, oltre all’importanza di mister Vincenzo Vivarini: “Fin dallo scorso gennaio allenavamo quei principi ai quali si sono adeguati i ragazzi giunti in estate – afferma -. Il mister è una persona perbene – aspetto raro nel calcio – che dà tanto, sa gestire un gruppo, riuscendo a far sentire tutti i giocatori elementi importanti”.

“A mio avviso è un allenatore che è stato sottovalutato per il calcio che riesce a far esprimere alle sue squadre – rivela -. Noi giochiamo con concetti moderni che, se fossero stati lanciati da un allenatore più giovane ed emergente, sarebbero stati visti con occhi diversi dagli addetti ai lavori. Concetti che ho avuto la fortuna di conoscere già con De Zerbi anni fa”.

Per Iemmello è possibile disputare una buona Serie B, poiché vi sono i presupposti: “L’importante è continuare con questo entusiasmo, anche se questa stagione resterà unica.

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