Il Personaggio: Jacopo Petriccione, equilibrio sopra la follia

Petriccione Sudtirol

E’ tutto un equilibrio sopra la follia. Non spaventatevi, non si tratta dell’introduzione posta tra le righe di una raccolta di aforismi, tantomeno di un nuovo tormentone del celebre Vasco Rossi, con il tentativo di riprendere la nota espressione posta in essere in “Sally”, uno dei brani maggiormente conosciuti nel panorama musicale italiano, scritto nel 1995.

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Attenzione, la data sopra citata non è una casualità. Jacopo Petriccione, venuto al mondo proprio in quell’anno, non avrebbe mai potuto ipotizzare ad una fatalità programmata dal destino, avvenimenti di rara frequenza.

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Riavvolgiamo il nastro. Se vi chiedessimo di farci il nome di un centrocampista dai piedi buoni, dotato di ottima visione di gioco, dai capelli biondi, sistemati ordinatamente da un elastico attorno, ognuno di voi non proietterebbe il proprio pensiero altrove se non sul numero dieci, nonché stella del Real Madrid, Luka Modric.

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Momento. Non vogliamo creare alcun tipo di allarmismo riguardo una possibile trattativa di mercato, il nostro obiettivo rimane invariato: “Modric del Salento” è sbarcato a Catanzaro ed è proprio di lui che vogliamo parlarvi. Siamo consci e consapevoli che non tutti gli appassionati avranno memoria di questo tipo di espressione, reinventata in maniera preponderante, da un altro nutrito popolo di tifosi giallorossi, nonché i seguaci del Lecce.

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Bene, se avete impresso nella mente l’incipit della nostra narrazione, sarà più semplice comprendere le motivazioni secondo le quali lo stesso Petriccione sia stato MVP della prima gara da titolare con la maglia delle Aquile. Basta cogliere alcuni frammenti di partita, vedi l’assist al bacio indirizzato a Pietro Iemmello nel secondo tempo di Catanzaro-Südtirol (un cioccolatino da scartare degno dei migliori regali scambiati tra due innamorati nel giorno di San Valentino) per intuire lo “scomodo” paragone proposto dai supporter leccesi.

… Sally cammina per la strada, leggera. Ci perdonerà Jacopo se, in tal caso, assumerà le accezioni di Sally, citata più volte nella canzone, ma per arrivare a calcare i palcoscenici più ambiti della Serie A, la strada da percorrere per il ragazzo di Gorizia è stata tortuosa e non del tutto “leggera”. E’ risaputo, chi è destinato a svolgere la professione del calciatore, sviluppa fin dalla tenera età, talento e doti invidiabili. Jacopo, non sarà esentato da tale privilegio. Difatti, muoverà i primi passi vicino casa, ma chi ne fa del calcio un’ossessione e lo trasforma in lavoro, si riserva le abilità di comprendere come il piccolo Jacopo ripone nei suoi piedi delle attitudini non paragonabili ai pari età.

Petriccione Tentardini

Friuli Venezia Giulia – Sardegna. Due terre apparentemente lontane quando vengono messe in rassegna tradizioni e abitudini, mai così vicine nella cronistoria di Jacopo Petriccione. La motivazione è di semplice comprensione: il Cagliari sarà la prima squadra (tra le grandi) a notarlo e a tenerlo nel proprio settore giovanile per circa tre anni.

Da qui, il passo per la Toscana è breve. Luogo di opere d’arte tra le più belle al mondo e non ce ne vogliano i residenti di quelle zone, se alcune delle giocate del ragazzo biondo che opera in mezzo al campo, siano confrontabili con le loro bellezze. Quindi, Siena e poi Firenze rappresentano il vero trampolino di lancio verso il calcio dei “grandi”. Abbiamo certezza e conoscenze approfondite del fatto che un cospicuo numero di centrocampisti tra i più importanti al mondo, abbia indossato la maglia viola. Oltremodo, la Primavera costituirà l’ultimo step prima della promozione in Prima squadra. Gianluca Mancini, Federico Bernardeschi, Federico Chiesa, nomi decisamente affermati nel mondo del calcio, erano alcuni degli altri ragazzi a comporre una compagine fortemente attrezzata.

“Gioca con personalità che sei forte”. Queste le parole pronunciate da Guido Pizzarro, suo mentore in quel di Firenze. Vi metteremo nuovamente alla prova: se proponessimo ai centrocampisti formatesi in quella zona di campo nei primi anni 2000, chi sia il loro modello, oltre che fonte di ispirazione, riceveremmo risposte simili da tutti o quasi. Esattamente, la classe e l’estro di Andrea Pirlo risultano essere ineguagliabili quanto irripetibili. E se decideste di porre quesito al giovane friulano, il riscontro sarebbe di simil natura.

La Toscana è una regione ricca di diverse squadre di club. Per tal motivo, l’avventura in quelle zone non termina in terra gigliata ma si protrae a Pistoia. Campionato di Lega Pro con la casacca della Pistoiese e primi gol tra i professionisti, quattro per l’esattezza.

Si accendono le luci dei lampioni. Verrebbe da dire, si accendono le luci dei riflettori per il centrocampista di Gorizia. La Ternana farà di lui uno dei pilastri della squadra, con la quale otterrà un’insperata e miracolosa salvezza. Dunque, il ritorno alla Fiorentina e la chiamata del Bari, decisamente sfortunata dato l’imminente fallimento della società pugliese.

“Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli. Non c’è altra strada”. Ci perdonerà Luciano Spalletti se una delle sue citazioni più celebri è stata presa in causa, ma siamo certi, ne varrà la pena. Da Bari, Jacopo sceglierà Lecce. Tenetevi forte, questa non è l’unica sliding door della sua carriera. Tesi avvalorata da quel che accadrà da qui a breve termine nella descrizione. Ci siamo. Sono pochi i chilometri che separano il “San Nicola” di Bari dal “Via del Mare” di Lecce e questa sarà l’ulteriore tappa percorsa dal “Diez” (capirete meglio le ragioni).

Con i colori giallorossi, nella seconda squadra della stessa regione, Jacopo darà il meglio di sé, in una formazione fresca di promozione (in Serie A) con il dichiarato obiettivo di stupire i più. Vi abbiamo illusi, non stavamo parlando del Catanzaro in tal caso, ma del Lecce, anche se, è possibile notare, come i ricorsi storici facciano capo ad un disegno del destino di più ampio respiro. Da qui il percorso sembra essere in discesa. L’esordio alla prima giornata di campionato a San Siro contro l’Inter di Antonio Conte. La denominazione e l’appellativo “Modric del Salento” prendono i natali proprio lì, non un luogo qualunque, la Scala del Calcio. La chioma bionda e le eleganti movenze sul terreno di gioco hanno fatto il resto.

Tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni. Si fa presto a non figurare tra i protagonisti “della sfera rotonda” per un lasso di tempo, seppur breve, dicasi le esperienze non fortunate di Benevento e Pordenone. Due estremi della nostra penisola, due estremi della carriera dello stesso Jacopo. Da sud a nord e poi nuovamente a sud. Questa volta a Crotone. Pedina fondamentale per i rossoblu, tanto da indossarne la fascia di capitano. Una Lega Pro già assaporata ma che sta stretta, anche perché quel faro in mezzo al campo ha notato all’orizzonte che un po’ più a sud della Calabria, il Catanzaro sta scappando velocemente in cadetteria.

… Ed un pensiero passa per la testa. Il destino spariglia, come sempre le carte. Le stesse carte depositate in Lega Calcio il 25 gennaio 2024 per assicurarsi le prestazioni sportive del tesserato, vero e proprio equilibratore di follia, nonché di calcio giocato.

Verna-Petriccione

“La Serie B è un campionato difficile – folle aggiungeremmo noi – ma posso assicurarvi che la vera difficoltà non è il salto di categoria, ma retrocedere in quelle inferiori”: queste le parole riservate ai canali ufficiali del club. Maglia numero 10 dentro e fuori dal campo, non a caso Luka Modric fa scuola.

Forte personalità, pacatezza nel carattere e equilibrio sul rettangolo verde, il mix del mediano perfetto. Poi se “quello nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni”, i piedi buoni li ha davvero a tal punto da divenire migliore in campo, allora è davvero un equilibrio sopra la follia.

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