Il Personaggio: Mario Situm, l’eroe dei due mondi, o forse dei tre…

155

Avete presente quella sensazione di appagamento misto ad euforia quando, in una calda giornata estiva, consci di aver collocato perfettamente i bagagli in macchina, vi apprestate a vivere il viaggio diretti verso la vostra meta preferita? Ecco, è proprio questo il momento in cui divenite consapevoli di poter godere pienamente di tale percezione: solo dopo aver selezionato con dovuta accuratezza, la colonna sonora che vi accompagnerà lungo il tragitto da percorrere. Insomma, avete capito quale sia il mood col quale desideriamo tracciare gli estremi della narrazione perché, ben presto, verrete messi al corrente del fatto che non proprio tutti abbiano mai “assaporato” gli stati d’animo appena descritti.

Negro Carburanti

Avete, forse, intuito a cosa stiamo alludendo. Nel frattempo, però, necessitiamo che qualcuno ci fornisca aiuto nella scelta della “playlist” da ascoltare. Dunque, testi del calibro di “Mare mare” o ancora meglio, “Ci vuole un fisico bestiale”, posso rivelarsi utili per lasciarsi alle spalle le fatiche del giorno prima e “gettarsi” nell’esperienza del viaggio? Esatto, quello che stiamo per compiere a partire da ora.

banner-placanica

Sarà un viaggio lungo, più precisamente si partirà dalla lontana Zagabria, tra l’altro una delle mete predilette dai viaggiatori più esperti, con punto di arrivo nel Sud Italia, in Calabria, per l’esattezza. Quasi a voler scoprire le sue città una alla volta e a voler orbitare nelle tradizioni tipiche dei luoghi esplorati.

Analogamente alla curiosità di quei turisti che girovagano senza una meta precisa, ma con un bagaglio enorme di esperienza di cui farne tesoro negli anni successivi. Se il vostro umore è collegato a quello del viaggio da compiere, allora siamo pronti.

genius

Allacciate le cinture, al resto pensiamo noi. Breve premessa con annessa sottolineatura da esplicare: vi sentirete turisti e viaggiatori di un percorso che si rivelerà tortuoso ma avvincente, a tratti complesso da affrontare ma sicuramente esaltante.

Trinkenhaus
  1. Trentadue anni fa il mondo era così diverso da come lo conosciamo e lo “giudichiamo” oggi che, non vi chiederemo di soffermarvi su quel determinato momento storico, anche perché alcuni di voi, probabilmente, non erano neppure nati. Evidente, come risulterebbe compito assai arduo ricollocare gli avvenimenti di un periodo così lontano a livello storico, ripercorribile nei suoi eventi salienti solo tramite qualche motore di ricerca.

È noto che in quell’anno l’artista di maggior successo nel panorama musicale italiano sia Luca Carboni, che pur non partecipando alla selezione sanremese dello già citato ’92, riuscirà a riscuotere un grandioso successo anche per via della sua ultima pubblicazione “Carboni”, un album composto di nove tracce, al cui interno è possibile anche ritrovare testi e musiche dei due brani di cui sopra.

 

Ecco, come avrete riscontrato, non era casuale la scelta della colonna sonora che avrebbe accompagnato lo spirito del viaggiatore nel percorso compiuto con se stesso, molto più che con altri, tema che tornerà prepotentemente nello svolgimento della narrazione.

Certamente, non si dica non abbia attraversato i suoi concitati momenti di elevazione collettiva, il 1992, perlopiù osservando quel che accadeva ai confini della penisola italiana, appunto in Croazia, la quale, a ridosso del nuovo anno, il 15 gennaio 1992, venne riconosciuta come Stato indipendente, in seguito al disfacimento dell’ormai ex Jugoslavia. Da lì a qualche mese, il 4 aprile, sarebbe venuto al mondo il protagonista della vicenda ragguagliata.

Beh, forse avete captato di chi stiamo parlando. Croazia, con chiaro riferimento a Zagabria, trentadue anni, poi Sud Italia, lungo viaggio in Calabria… Mario Situm, proprio lui.

Nel ravvisare le note vicende dell’ex centrocampista della Dinamo Zagabria, occorreranno in nostro ausilio le tracce rilasciate dallo stesso Carboni nell’omonimo album, ammettendo di riportarle in ordine sparso, quasi come quando su Spotify viene attivata la riproduzione casuale dei brani.

E come ogni ordine “sparso” che si rispetti, partiremo dalla traccia conclusiva, la nona, per ripercorrere le gesta di un uomo definibile come “l’eroe dei due mondi”, sorprendentemente capace di unire le qualità e lo spessore umano di un croato e un italiano. Connubio perfetto.

“Siamo le stelle del cielo” – il titolo assegnato da Carboni al testo di tale canzone. Deve essersi sentito una stella venuta dal cielo, il giovanissimo Mario Situm, alla chiamata della squadra della sua città natale, nonché principale squadra della terra di Luka Modric, uno di quelli che nato e cresciuto a Zagabria qualche tempo prima, ha dovuto soccombere alle tragiche tribolazioni che una guerra civile comporta.

Dunque, un inizio di carriera simile per l’esterno giallorosso e il pallone d’oro 2018, avendo dato i primi calci al pallone nelle giovanili della Dinamo Zagabria, compagine storicamente arcigna da affrontare, data una notevole esperienza in campo europeo.

Mario Situm contro la turris

Per tale ragione, deve essersi sentito una “stellina” tra le stelle “galacticos”, il 14 settembre 2011, una data che lo stesso Situm dimenticherà non molto rapidamente. Si gioca Dinamo Zagabria- Real Madrid, prima partita di un girone che vede nei “blancos” i favoriti numero uno della competizione e nei croati la cosiddetta “squadra materasso” di un gruppo completato da Olympique Lione e Ajax.

Situm - Fasolino

Il sogno diviene realtà al minuto 87 quando, subentrando al compagno di reparto Adrian Calello, disputa gli ultimi infervorati attimi di una gara dal sapore storico e dal risultato ancora in bilico, visto lo 0-1 maturato fino a quel momento dalla formazione del tecnico José Mourinho.

Per la prima gara da titolare dovrà attendere settembre 2016, contro la Juventus di Allegri, proprio nell’anno in cui la corazzata bianconera raggiungerà la finale di Cardiff, battuta dal mai domo Real di Zidane.

“Baila Sad Jack” – traccia numero sette dell’album. E’ giunto il momento di lasciare la terra madre, nella quale è cresciuto e diventato grande, ma l’Italia chiama. E Mario non tarderà a rispondere presente. Il 31 luglio 2014, la Liguria diverrà meta, nonché primo “pit stop” tricolore del numero 92 giallorosso.

Destinazione La Spezia, dopo un soggiorno di sei mesi trascorso al NK Lokomotiva Zagabria, voluto fortemente dall’allora allenatore spezzino Nenad Bjelica. Bottino mica male per “il ragazzo venuto da lontano”, otto gol e otto assist messi a referto in settanta presenze complessive, prima di fare ritorno in patria nuovamente alla Dinamo Zagabria, perché come dice una celebre espressione “la lontananza, sai, è come il vento”.

“Tempo che passi” – traccia numero quattro. Ne è trascorso di tempo prima che il classe ’92 facesse ritorno nella sua “casa adottiva”, in Italia, da croato atipico qual è, o, più semplicemente da calciatore atipico. Tre anni esatti. Un viaggio iniziato, appunto, con il ritorno nella capitale croata, seguito da un trasferimento in Polonia al Lech Poznan e, successivamente, in Turchia, al Kayserispor.

Quanto tempo passato prima di affacciarsi e scorgere che al di là dello stretto, nel difficile mercato estivo del 2020 (per via del Covid), vi è una squadra alla disperata ricerca di un giocatore abile nel ricoprire più ruoli sulla fascia destra: la Reggina.

“Mare mare” – traccia numero tre. Probabilmente la più famosa tra le canzoni lanciate da Carboni. Un viaggio via mare, che lo portano a cavallo tra le coste del Tirreno e dello Ionio. Indosserà la casacca amaranto per una sola stagione, dopo aver assaporato la Calabria partendo dalla sua estremità più a sud, prima di spostarsi in una zona decisamente più montuosa.

“Le storie d’amore” – traccia numero due. Per una storia d’amore che va, vi è sempre una storia d’amore in arrivo. Difatti, quella tra il Cosenza e Mario Situm aveva tutte le carte in regola per esserlo. In maglia rossoblu, una stagione in cadetteria condita da due reti e due passaggi vincenti. Tutto perfettamente in equilibro, dentro e fuori dal campo. Poi il playout e la ricerca di una nuova meta da esplorare.

“La mia città” – traccia numero cinque. Saranno, in realtà, due le città maggiormente visitate e conosciute dal centrocampista croato che, per due annate, proseguirà il proprio peregrinare, spostandosi tra Reggio Calabria e Cosenza, comprendendo qualche tempo dopo che, in fin dei conti, sarebbe bastato fermarsi in mezzo.

“L’amore che cos’è”traccia numero otto. Proprio in mezzo, a Catanzaro, Situm comprenderà come mettere a punto il titolo sopra citato, divenendo l’1 settembre 2022 un tesserato delle Aquile. Una straordinaria stagione in Lega Pro, contrassegnata, anche i tal caso, da due gol e due assist, oltre che ad una grande presenza carismatica all’interno dello spogliatoio, essendo considerato tra i leader. Un amore smisurato da parte dei supporters giallorossi che, però, verrà messo a dura prova.

“Ci vuole un fisico bestiale” – traccia numero uno. …per resistere agli urti della vita”. La stagione in Serie B inizia bene per l’ormai esterno basso della difesa a 4 schierata da Vivarini che, il 16 settembre scorso al minuto 78 di Catanzaro-Parma, dovrà fare i conti un’entrata in scivolata non proprio benevola del difensore dei ducali Zagaritis che gli procurerà la rottura del legamento collaterale mediale.

Neanche a dirlo, nella partita di ritorno a Parma, prestazione impeccabile e MVP del match. Come si suol dire “la vendetta è un piatto che si serve freddo”. Quale migliore occasione di servire un piatto freddo, se non il giorno della grigliata di Pasquetta?

“Alzando gli occhi al cielo” – traccia numero sei. “La fede permette di crescere, di restare umile e dà la fiducia di andare avanti soprattutto nei momenti difficili. In uno dei momenti peggiori della mia carriera mi sono affidato a lui e, grazie a Dio, sono già in campo”. Ricordate quando dicevamo “calciatore atipico”, senza profilo Instagram e svaghi vari, tipici del mondo social? Ecco, da queste sue parole in una recente conferenza stampa, potrete intuirne le motivazioni.

Calciatore atipico certo, ma anche il perfetto mix fra la singolare spavalderia tipicamente croata e la leggerezza, percepibile come superficialità prettamente italica. Dunque, l’eroe dei due mondi, o forse dei tre, capace di mettere d’accordo i tifosi di Catanzaro, Cosenza e Reggina.

E se, caro Mario, dovesse accadere di dover “alzare gli occhi al cielo” per chiedere sostegno e protezione, basterà fermarsi a metà e osservare i sostenitori dei colori giallorossi per comprendere che, forse, il cielo è solo il limite tra chi siamo e chi diventeremo.

E se diventeremo Mario Situm, sarà decisamente meglio.

P