Il Personaggio | Quagliata, “The Giacomo Variations”

Quagliata

Dove eravamo rimasti? Ecco sì, riavvolgiamo il nastro. Ricordate la vicenda secondo la quale cucchiaio e forchetta, in realtà, stanno bene assieme come rigore battuto e gol segnato? Siamo qui per svelarvi che vi sono altri elementi capaci di fornire assist necessari per dar vita ad altrettante combinazioni complementari, come granella e pistacchio.

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Ricorre l’anno 2014 quando il produttore cinematografico statunitense John Gavin Malkovich decide di inscenare l’opera da camera dal titolo “The Giacomo Variations” facendo sì che diventasse un film per il grande schermo. Lo stesso Malkovich, all’interno della trama, interpreterà il ruolo di un vecchio Casanova che rivivrà il suo passato attraverso una serie di flashback surreali che appariranno nella sua mente.

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Piccolo spoiler: se siete arrivati a questo punto della lettura, vi aggiorniamo che anche nelle vostre menti sta per accadere qualcosa di simile. Dunque, allacciate le cinture. Primo momento flashback.

Se vi dicessimo Twister, Coppa dei Campioni, Winner, Piedone, Cremino o Blob, sicuramente non vi verrà da pensare a tutti i trofei che avreste potuto ritrovarvi nella bacheca personale se solo non esistesse quella maledetta storia che vi ha impedito di realizzare il sogno di diventare calciatori professionisti a patto che, presto o tardi, vi siate rotti il crociato. Bene, il riferimento non era quello a cui credevate di alludere, ma passiamo oltre.

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Chi ha vissuto la propria infanzia o le prime fasi dell’adolescenza a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ricorderà che i nomi sopra citati rimandano tutti ai gelati maggiormente preferiti dai bambini di quel periodo o tra i più scelti dagli adulti per accompagnare lasciarsi rinfrescare nelle torride giornate estive. Dunque, tornare bambini diviene un gioco da ragazzi. Immaginate di ripercorrere momenti passati in cui eravate accompagnati in gelateria dai vostri genitori, completamente coinvolti dall’idea che quell’involucro gelato potesse rappresentare una piccola parte della felicità.

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Vi trovate già con il volto disteso sul bancone pronti ad agguantare l’ultimo gelato, prima che qualcuno dei vostri più cari amici si appresti ad acciuffare il gusto da voi preferito e bramato per settimane. Siete pronti a gustare quella dolce bontà, quando, improvvisamente, venite catapultati una realtà decisamente differente da quella vissuta fino a quel momento per ritrovarvi una dai toni affini, in cui siete voi stessi a compiere il gesto eseguito qualche istante prima dai vostri genitori.

In tal caso, gli adulti designati per “eseguire” i comandi dettati dai più piccoli siete voi e, assieme a qualche capello bianco di troppo, siete anche decisi nel preferire un nuovo gusto di gelato, perfettamente consono ad un’età più matura.

Secondo momento flashback. Si stanzia, in voi, un velo di nostalgica malinconia quando, coinvolti dall’entusiasmo trascinante dei vostri piccoli, siete costretti a fare i conti con un passato tanto ingombrante quanto lontano, nel momento in cui prendete coscienza che, non solo siete cresciuti troppo rapidamente, ma lo avete fatto con una certa impotenza incapace di arrestare il processo del mercato concorrenziale per il quale la maggior parte delle scelte di gelato che avreste potuto consumare qualche anno prima, ora non esistono più, o sono state prontamente soppiantate da prodotti innovativi che, già nel prossimo futuro termineranno la loro scalata nell’indice di gradimento dei più piccoli, concludendo con saldo in negativo il momento di hype appena conquistato. Ma, questa è un’altra storia. Di mestiere non fate gli economisti e quindi vi limitate ad mantenere tale pensiero ben custodito nei riserve delle vostra memoria, pronto ad essere spolverato nel momento opportuno.

Quagliata

Il gelataio, presente dall’altro lato del bancone, vi osserva pronto a formulare la domanda di rito, secondo la quale dovreste scegliere il gusto da consumare. Inaspettatamente, non vi mostrate così sornioni da preferire il tradizionale gelato che ha accompagnato i momenti più spensierati della vostra esistenza ma ordinate un “sobrio” pistacchio con granella, l’abbinamento perfetto per sfoggiare la vostra giocata migliore. Come assist e gol, esattamente.

Che questa narrazione sarebbe stata circolare ve lo avevamo anticipato ma che avrebbe assunto contorni analoghi, sarà tutto da scoprire. Granella e pistacchio si sposano perfettamente e, come ogni unione che si rispetti, deve esser capace di suscitare sensazioni diverse ogni volta viene messa in pratica la decisione di far ricadere la scelta di preferire tale gusto.

Quagliata

D’altronde, cos’è l’assist se non un apostrofo rosa tra le parole granella e pistacchio. Ops, intendevamo dire che l’assist è un apostrofo rosa tra giocata e gol. E quindi, provate a far sopraggiungere in voi l’ipotesi che vi possano essere tre varianti di pistacchio condite dalla granella, compatibilmente con tre assist forniti. Come se, nella vostra gelateria di fiducia, entrasse un nuovo gelataio e instaurasse una tale empatia con voi da conoscere in modo ineccepibile quale sia il ventaglio di gusti da voi consumato e presentarvene altrettanti deliziosi e appaganti come quello.

Quagliata

In maniera esattamente esplicabile con quanto avvenuto qualche giorno fa in casa giallorossa, sulle corsie esterne dello scacchiere designato da mister Caserta. Avete compreso di chi stiamo parlando, sì? Giacomo Quagliata è entrato nelle rotazioni del Catanzaro tutt’altro che in punta di piedi, impetuoso come una folata di vento che soffia nel capoluogo calabrese, abile nel fugare ogni dubbio di formazione su chi possa occupare quel ruolo da qui al termine della stagione.

Ha, quindi, vestito i panni del gelataio e vi ha, elegantemente, indicato la postazione verso la quale lui stesso sarebbe arrivato, pronto a servirvi il dessert da voi indicato. Dunque, voi siete i commensali e anche se non rispondete al nome di Pietro Iemmello, Tommaso Biasci o al resto dei compagni di squadra e, probabilmente, non sarete bravi come loro ad insaccare, non importa: siamo certi che la sensazione di piacevolezza rimarrà immutata in entrambi i casi.

Quagliata

Ci spingiamo oltre, assicurandovi che il ragazzo nativo di Palermo, era proprio quello che serviva per completare una rosa già forte per poter competere ad alti livelli nella categoria in cui risiede, ma da puntellare in alcuni ruoli chiave, vista anche la sistemazione tattica approntata da qualche settimana che sta apportando i suoi frutti.

“The Giacomo Variations”, oltre a far rivisitare al lettore una serie di innumerevoli flashback, vi porta a riflettere sulle diverse “variations” di Giacomo, il protagonista della vicenda, per la quale i tre assist forniti da lui stesso nella gara di esordio da titolare con le Aquile, permettono di comprendere le possibilità di ricevere un pallone proveniente dalla fascia destra calciato con il mancino, poco dopo, attraverso un calcio da fermo rivolto verso l’area piccola, infine, sventagliando una punizione laterale, indirizzata col contagiri sul secondo palo, solo da spingere dentro da parte del compagno posizionato lì. La successione dei tre assist disegnati dal classe 2000, rispondo perfettamente alle tre firme sul tabellino da parte di Iemmello e doppio Bonini, in occasione della sfida in quel di Brescia di domenica scorsa.

Quagliata

La cattiveria e la fame necessaria, proprio come in una gelateria, pronti a scartare il cioccolatino offerto dal numero 3 delle Aquile.

Appunto, il numero 3, così come il 33, i due simboli numerici maggiormente utilizzati nella carriera dello stesso Quagliata. Non a caso, il tre rappresenta il numero della perfezione, addirittura l’Alighieri nella sua opera più famosa, la Divina Commedia, costruisce i cento Canti sul numero tre e i suoi multipli. Tre sono le Cantiche e Trentatré sono i Canti per ognuna delle cantiche. Tre sono i differenti regni attraversati e Tre sono le guide per ogni regno.

Traorè e Quagliata

Aggiungeremo noi, tre sono anche gli assist forniti dal numero 3 ex Cremonese che, tra l’altro, in maglia grigiorossa aveva fatto ricadere la propria scelta sul numero 33.

Pochi istanti di partita ben auguranti contro il Pisa da subentrato e gli ultimi scorci di girone d’andata in Lombardia facevano presagire qualcosa di buono, ma che fosse così buono come granella e pistacchio non era affare semplice da aspettarselo.

Quagliata Brescia

Eppure la conferenza stampa di presentazione, potevano lasciar spazio ad una realtà in cui l’abnegazione, l’impegno e la voglia di migliorarsi erano tangibili e assecondabili (LEGGI QUI).

La carriera del ragazzo venuto dal Calcio Sicilia, nelle serie minori, passato in Serie D, al limite del professionismo nelle parentesi di Bari e Latina e poi, formatosi calcisticamente in Serie C alla Pro Vercelli, prima di vedersi catapultando in Olanda, non in un club di prima fascia come l’Ajax o il Psv, bensì nell’Heracles Almelo, sede nella quale ha avuto modo di “farsi le ossa”, ammettendo, però: “All’inizio non è stato così semplice cambiare stile di vita, lingua, comprendere le dinamiche della città e gli orari ma la mia voglia di arrivare mi ha sempre spinto oltre”. Vero, questa incredibile manifestazione lo ha spinto fino a vestire la maglia Azzurra, seppur nelle categorie giovanili e con la selezione Under 21.

Quagliata

La chiamata della Cremonese e l’esordio in Serie A, sul difficile campo della Fiorentina, in una gara rocambolesca dal sapore agrodolce, persa allo scadere per 3-2. Giacomo di strada ne ha fatta, e di gelati al gusto di pistacchio e granella ne ha distribuiti diversi, deliziando i palati di tutta Italia da Palermo a Cremona, passando per una nazione fredda come l’Olanda, in cui il gelato può sembrare un’utopia al suolo pensiero delle fredde temperature da fronteggiare in quasi tutti i mesi dell’anno.

Ci spingiamo oltre, analogamente a quanto fatto da lui sulla corsia di destra, nell’annunciarvi che lui stesso potrà divenire ben presto, la granella di un pistacchio già ottimo da gustare come Pietro Iemmello.

Quagliata Pisa

Che possa essere “L’estate di Giacomo”, celebre film del 2011, o “L’estate di John Wayne”, come intonato da Raphael Gualazzi sarà tutto da scoprire, nel frattempo non resta che accomodarci a gustare un cono pistacchio e granella, in sostituzione al Twister che sceglievamo da bambini. Difatti, chi può affermare con certezza che la fase da adulti possa essere descritta solo come un momento di fuggente malinconia e non come la rivisitazione di un momento di splendida allegria?

Non resta che scartare questo gustoso cioccolatino, servito gentilmente dal pasticcere o dal pittore Giacomo Quagliata. Stellato dal calibro di Iginio Massari. The Giacomo Variatons. Da consumare in piccole porzioni e da gustare fino all’ultima briciola.