“Una vittoria meritata, che l’autorete non può nascondere”, dichiarò mister Gianni Di Marzio alla “Domenica Sportiva”. Ottobre 1976: la Sampdoria cadde a Catanzaro, perdendo di misura per effetto di un autogol rocambolesco.
Un episodio, di cui se ne registrano a bizzeffe nel calcio, ma in quel giorno il dominio in campo dei giallorossi fu evidente a prescindere.
Allora dal nostro cassetto ripeschiamo questa cartolina: la prima vittoria in Serie A della stagione 1976/77 dell’US, giunta contro i blucerchiati in virtù della sfortunata deviazione di Zecchini, nella porta sotto la Est.
I liguri, ad onor del vero, giocarono gran parte della partita in inferiorità numerica, vista l’espulsione rimediata da De Giorgis (il quale poi giocò proprio nel Catanzaro, nel campionato 80/81). Le Aquile, tuttavia, ebbero il controllo del match dall’inizio alla fine, sebbene il gol fosse arrivata soltanto al minuto 83: lo stopper degli ospiti, involontariamente mise il piede su un tiro di Boccolini, destinato a spegnersi sul fondo.
Un autogol che suscitò l’amarezza dell’allora allenatore della Samp, Eugenio Bersellini, il quale scagliò un pugno contro la sua panchina, per la frustrazione. Quel Bersellini, uomo sanguigno, noto come “il sergente buono”, che successivamente vinse uno scudetto e due Coppe Italia con l’Inter e un’altra Coppa Italia proprio con i doriani, al suo ritorno.