Dire “Bari” ad un catanzarese, equivale a dire “Serie A“. Non importa non averla vissuta per motivi anagrafici, tanto meno non essere stato presente: il Bari, nella memoria dei tifosi giallorossi, ricondurrà sempre a quel 27 giugno del 1971.
Vincendo lo spareggio promozione, sul neutro di Napoli, il Catanzaro approdò per la prima volta nella sua storia in Serie A, grazie alla “capocciata” del grande Mammì.
Senza andare, tuttavia, fuori traccia e restando focalizzati sui Galletti, si contano una ventina (o poco più) di precedenti tra le due realtà calcistiche. Una classica del calcio meridionale, articolata sempre tra B, C con qualche sporadico incontro di Coppa Italia, fin dall’aprile del 1935, prima volta in Puglia.
Potremmo star qui a riepilogare diversi incontri del passato, più o meno recente: il 2-2 tutto “greco” dell’anno scorso, con la doppietta dell’ex Koutsoupias (che fece ammattire la retroguardia giallorossa) e il gol di Sounas, imbeccato da uno scatenato Katseris (titolare inamovibile fino a gennaio, da quel momento).
Meno nitida nella mente – fortunatamente – la sconfitta del 2006, per opera di un tragicomico autogol di De Angelis, degno di una puntata della “Gialappa’s“, come passaggio durante il crollo dell’US verso il fallimento.
Frugando nel cassetto dei ricordi, però, non si pesca una cartolina qualsiasi, ma un fermoimmagine che riporta all’ultima vittoria del Catanzaro a Bari: 18 ottobre 1987, sesta giornata del campionato di B allo stadio “Della Vittoria”.
A regalare il successo alle Aquile ci pensò – “indovinate” un po’ – Massimo Palanca. Celebrato giusto ieri, domenica 13 ottobre, in occasione dell’inaugurazione del Catanzaro Club di Bologna a lui dedicato (e di cui è Presidente Onorario LEGGI QUI), Palanca firmò quella vittoria.
Una doppietta di “O’ Rey”, realizzata dal dischetto nella ripresa (minuti 53′ e 81′), oltre al gol – che vale solo per le statistiche – di Rideout all’85’.
(FOTO IN EVIDENZA: Wikipedia)