Se è capitato di incontrare la Sampdoria, in passato, dev’essere stato per forza in occasioni importanti.
Non molti i precedenti che legano il Catanzaro ai blucerchiati, con il bilancio per di più a sfavore. Paradossalmente non conta granché: trovare la Samp è comunque un appuntamento di quelli per cui indossare la cravatta.
L’ultima volta, una vittoria che ha interrotto il trend negativo dei giallorossi in Liguria e ha regalato una pagina indimenticabile nella storia recente del Catanzaro Calcio, lo scorso anno.
Pendendo a favore dei doriani, i precedenti, dal baule dei ricordi si può ripescare una cartolina riconducibile ad un pareggio – manco a farlo apposta – datato 1971.
Stagione 1971/72, la Calabria conosce la gloria della Serie A. È fine ottobre, la quarta giornata, e il neopromosso Catanzaro coglie un 1 a 1 che non pochi mogugni lascia tra i padroni di casa.
Al vantaggio di Spadetto poco dopo la mezz’ora, replica il grande Mammì di testa, al 54′. Ma è questo che scuote il match.
Stando alle recriminazioni dei doriani, l’arbitro Torelli non vede la posizione di offside di Mammì, tra l’altro sbandierata dall’assistente ma ignorata dal direttore di gara, verso il quale si sprecano le polemiche sui giornali, l’indomani.
Non solo. Torelli pare successivamente non aver ravvisato gli estremi per un calcio di rigore per la Samp che, a priori, ha da rammaricarsi per una prestazione incolore, magari dettata dall’aver sottovalutato una squadra da considerare matricola.
E quel gruppo, guidato da Seghedoni, è destinato ad essere ricordato nel tempo nella storia della Serie A degli anni ’70 e non solo.
(Immagine in evidenza: Manicomioblucerchiato.it)