La forza dell’abbraccio – Il Corsivo

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Ripartiamo dal fermoimmagine che ci ha consegnato l’ultima partita: la corsa (dopo il gol) del capitano, che chiama a raccolta i compagni per andare a stringere in un unico abbraccio il mister e tutta la panchina.

Negro Carburanti

Il messaggio lanciato all’esterno, a quella torma di detrattori, è inequivocabile: “Siamo tutti con te”. Sì, non a caso parliamo di “detrattori”, perché è legittimo nutrire delle perplessità – lo abbiamo già scritto – se si gioca male o provare anche fastidio per la “non-prestazione” di Cesena e il precedente 0 a 0 insipido con la Juve Stabia, ma non ci si deve sentire in dovere di pontificare con l’indice della scomunica, emettere sentenze inappellabili o sparare a zero contro l’allenatore, preventivamente. Concetto più volte esplicitato, qui, su queste colonne.

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Allora il Catanzaro che ha fatto? Semplice: ha gettato una  secchiata d’acqua pulita sulla brutta sconfitta del “Manuzzi”. Attenzione: brutta non tanto per il risultato, quanto per la performance offerta dai giallorossi, priva di idee e concretezza, specie in avanti.

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La risposta migliore – o meglio, l’unica consentita – doveva arrivare nel match casalingo contro la Carrarese e ciò è avvenuto. Ad essere pratici e cinici, ci si sarebbe accontentati dei tre punti, senza andare molto per il sottile e sprecarsi in convenevoli.

genius

No, il Catanzaro ha indossato l’abito buono sfoggiato al debutto col Sassuolo e – stavolta sì – ha finalmente dominato dall’inizio alla fine. E ci perdoneranno coloro che stigmatizzano con quel “bisogna anche soppesare la caratura dell’avversario che ci si ritrova davanti”, perché questo tipo di approccio, coriaceo e deciso, associato alle ottime trame viste – soprattutto l’inventiva e il giro-palla del centrocampo delle “3 P”, Petriccione-Pontisso-Pompetti – lasciano ben sperare in ottica futura.

Dolce benessere

Se poi consideriamo i colpi assestati poco prima del “gong” del calciomercato (a proposito, forse si fa ancora in tempo a trovare collocazione per Krajnc), il valore di questa squadra non può che uscirne incrementato sul piano individuale. Sta a Fabio Caserta congiungere il tutto, dando una coralità.

Esultanza Iemmello

L’unico aspetto che suscita curiosità è capire in che modo il tecnico melitese riuscirà ad orchestrare il lavoro vista l’ampiezza dell’organico (per carità, finché si stratta di abbondanza, non è mai un problema), specie nel reparto offensivo.

Mister Caserta

Quel che pare certo, è l’abbandonare il 3-5-2 “d’emergenza” a beneficio del 4-2-3-1 declamato, in virtù del quale ha lavorato il ds Polito.

Allenamento

La sosta consentirà dunque a Caserta di ragionare sui sistemi da adottare (“questa rosa ha possibilità di poter variare”, ripete da settimane) e soprattutto lavorare sull’inserimento dei nuovi: in tal senso, anche il test d’allenamento di domani a Locri, potrà essere rivelatore, specie al fine di inserire minutaggio nelle gambe di chi ha avuto meno spazio finora.

Caserta

Una considerazione si rende inopinabile, però: in questo “brodo primordiale” dei campionati, dove tutto è stato sfalsato dal viavai e dalla condizione fisica ingessata dei calciatori, si è trattato solo di raccogliere “indizi”.

Petriccione

Impossibile (e ingiusto) esporsi in “giudizi”, stabilire i promossi e i bocciati, dopo appena quattro partite di campionato.

Squadra sotto la Curva

Adesso, in buona sostanza, si può dire che il torneo “inizierà” sul serio e la gara di Cittadella fornirà elementi altrettanto considerevoli.

Abbraccio Caserta

Ma quello che, ad oggi, appare solido e imprescindibile, più di ogni altra cosa, è l’immutato spirito di unione di questo gruppo, testimoniato proprio dalla forza dell’abbraccio dopo il gol di capitan Iemmello.

Tutti compatti per affrontare questo nuovo cammino. 

 

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