L’uomo del giorno. C’è tutta la voglia di riscatto di Pietro Cianci in quel pallone scaraventato in porta.
Una rabbia “sana”, costruttiva, non figlia di rancore o invidie, ma l’atteggiamento positivo di chi non è più un ragazzino acerbo ma un uomo con consapevolezze maggiori, rispetto a ieri. Cianci aveva già inaugurato il suo personale tabellino di reti, in questa stagione, ma l’importanza del gol segnato alla Viterbese, è ineguagliabile. Senza timore di smentite, potremmo anche dire che l’attaccante pugliese ha vissuto la partita più bella da quando è a Catanzaro.
“Entrare a partita in corso non è mai facile, il gol del sorpasso lo abbiamo subito un po tutti – sostiene Cianci in sala stampa -. Chi subentra deve fare proprio questo, aiutare la squadra! La nostra rosa è composta da venticinque giocatori forti e questo è lo spirito da mettere in campo quando tocca a noi. Alla fine ha ripagato. Ogni volta che entro cerco di trasmettere qualcosa in più ai compagni per arrivare alla vittoria”.
Poi, aggiunge: “La voglia che ho di giocare non so spiegarla nemmeno io! Oggi il mister mi ha dato la possibilità di giocare un po di più, per fortuna siamo riusciti a pareggiarla e addirittura a vincerla, continuando ad attaccare con pazienza, nonostante le belle parate di Fumagalli“.
Nel fare un confronto con il Cianci rabbuiato e nervoso dello scorso anno e quello attuale, il numero 99 delle Aquile ribadisce un concetto già espresso ai microfoni qualche settimana fa: “L’anno scorso quando non giocavo ci restavo un po male – ammette -. Ma quando siamo partiti per il ritiro avevo giurato a me stesso che qualunque fosse stato il mio utilizzo, la mentalità sarebbe stata sempre mirata ad aiutare la squadra. Tristezza e mugugni non aiutano nessuno! Siamo una famiglia, un gruppo unito, al di là di chi gioca, ci vogliamo bene tutti quanti e vogliamo portare il Catanzaro in alto”. Pensieri nobili, pensieri da leader. E non è escluso che, già a Monopoli tra pochi giorni, Pietro Cianci possa ottenere una maglia da titolare.