Un Brescia dai due volti, una partita da altrettanti. La squadra di Rolando Maran, reduce dalla vittoria casalinga ottenuta contro il Como, ha dato prova di forza e carattere contro i giallorossi di Vivarini.
Terminare sotto di due reti la prima frazione in casa delle Aquile, avrebbe potuto mettere alle corde i lombardi, schiacciati da quarantacinque minuti di netto dominio del Catanzaro. L’inerzia del match cambia, però, al rientro in campo delle due compagini, quando le Rondinelle, dotate di spirito e piglio diversi, hanno sfoggiato una prestazione decisamente superiore a quella vista nel primo tempo, rimontando due reti e siglando il terzo allo scadere della gara.
Soddisfatto, ai microfoni della sala stampa del “Nicola Ceravolo”, lo stesso Maran, il quale traccia un bilancio ineccepibile del match: “Partita in equilibrio, poteva vincere chiunque. A noi il merito di tirar fuori qualcosa in più nel momento difficile, contro una grande squadra – puntualizza-. Il vento ha condizionato la partita, bisognava interpretare questa variante”.
Brescia arrembante nella ripresa, complice anche il vento a favore, a dispetto di un Catanzaro che, già sul finire del primo tempo, aveva manifestato qualche lieve flessione, avvertita fin dall’inizio della ripresa e dalla grande risposta di Fulignati sulla conclusione insidiosa dell’islandese Bjarnason: “Già verso fine primo tempo abbiamo trovato gli equilibri che ci servivano, poi è stata buonissima la reazione”, aggiunge l’allenatore trentino.
Prosegue, Maran, nella disamina del match, analizzando anche quanto visto in campo dalla sponda giallorossa: “Grande Catanzaro, allenato bene, contro il quale non è facile giocare, ma noi molto bravi per la grandissima reazione, da gente che non vuole lasciare nulla – continua, entrando nel dettaglio -. Negli ultimi dieci minuti del primo tempo ho cambiato radicalmente modo di stare in campo, a dire il vero, anche perché noi proviamo soluzioni diverse in settimana”.
L’atteggiamento e la disposizione in campo della formazione di Maran che, paradossalmente, ha “beneficiato” della seconda rete incassata, trasformando l’inerzia sfavorevole della gara in energia positiva, obbligando la squadra di casa a proporre numerosi attacchi ritenuti sterili e frenetici. Fatali le disattenzioni della retroguardia delle Aquile, specie sul terzo gol: “Andare sotto 2 a 0 contro una squadra così forte e poi rimontarla, vuol dire avere forza e consapevolezza – conclude – avere grande carattere, propensione al sacrificio da parte di tutti”.