Non può certo celare la propria soddisfazione Vincenzo Vivarini, in sala stampa.
Non potrebbe essere altrimenti, dopo uno 0-3 roboante in casa di una delle pretendenti alla vetta, per di più nella sua terra. Doppio motivo d’orgoglio, dunque. Ciononostante, il tecnico di Ari resta con i piedi ben saldi, per terra.
Nella sua disamina, parte da quelle che sono le sue sensazioni da abruzzese purosangue, nonché appassionato di sport: “Ricordo, da bambino, quando facevo il tifo per le squadre di provincia, negli anni ’70 – confida nella sala stampa dell’Adriatico il mister giallorosso-. Il Pescara resterà sempre la squadra a cui sono legato emotivamente, essendo abruzzese”.
Una vittoria che vede la firma del capitano delle Aquile, autore di una doppietta, ma non serve sedersi, anzi, continuare a migliorare: “Le partite sono tante, ci sono tante cose da analizzare, abbiamo fatto una buona partita e gli episodi ci hanno anche un po’ aiutato, visti i due gol su calcio piazzato e un rigore parato – dice Vivarini -. Ci saranno tanti ostacoli da superare, dobbiamo mantenere gli equilibri e migliorare ancora. Ad esempio, Siamo entrati un po contratti, dovevamo far meglio all’inizio della partita, ma è questa la strada da percorrere, con quello spirito di miglioramento costante, per poterci adattare ad ogni partita”.
Fotografia della giornata, forse la più bella, Vivarini incantato ad osservare i tifosi giallorossi far festa, a fine partita, defilato dalla squadra, riunita sotto il settore ospiti: “Cerco di essere lucido e non farmi prendere dall’entusiasmo della partita – commenta -. Un allenatore non deve farsi trascinare dall’entusiasmo. Mi sono messo lì a guardare lo splendore della curva, tutta questa gente al seguito è un piacere e dà soddisfazione”.