Gente da tutta Italia, maglie di ogni epoca, famiglie, bambini, tutti sotto lo stesso cielo, a tifare all’unisono: il bello del calcio, offerto dal raduno di “Operazione Nostalgia”. Giunta al decimo anno di attività, la manifestazione del founder Andrea Bini è stata ospitata ieri allo stadio “Arechi” di Salerno: uno scenario che evoca dolci ricordi nei tifosi del Catanzaro, per la giornata di festa datata marzo 2023, come luogo nel quale le Aquile hanno sancito il ritorno in B mettendo il punto esclamativo ad una cavalcata memorabile.
Ed una giornata memorabile è stata quella vissuta ieri, sabato 8 giugno, con circa ventimila persone – fin dal mattino – tra le quali non è mancata una significativa presenza di calabresi: dati alla mano, 606 i tagliandi staccati, di cui 136 da Catanzaro. Nel festival di colori – rappresentate un po’ tutte le squadre della Serie A di fine anni ’90 e primi 2000 – non sono mancate le maglie a tinte giallorosse del Catanzaro Calcio.
Chiunque, allora, portava con orgoglio lo stemma della propria città sul petto, muovendosi in una vera e propria fan village adibita all’esterno dell’impianto per l’occasione, a partire dalle 10.30: gadget, maglie vintage, giochi, musica e, immancabilmente, alcuni campioni, a sorpresa, per prestarsi a selfie e autografi.
Dunque loro, le quaranta glorie del passato: Totti, Trezeguet, Milito, Barzagli, Zanetti, Aldair, Di Natale (giusto per citare i più idolatrati) e alcune bandiere della Salernitana, inneggiati dal pubblico di casa. Ma vera sorpresa per celebrare al top questo decimo anniversario, evento nell’evento, la presenza di Roberto Baggio.
Il rigore sbagliato a USA 94, in quel giorno di caldo torrido a Pasadena, ha visto la sconfitta di un atleta e di un Paese, le sue lacrime, la sua fragilità, ma ha consegnato alla storia contemporanea una leggenda vivente, capace di unire e basta. Inutile dire che, vederlo fare capolino nel rettangolo di gioco seppur senza scarpini, ha mandato in estasi i ventimila dell’Arechi, anche coloro che non hanno avuto il privilegio di vedere le sue gesta, in attività, fino al 2004.
Nota stonata, tuttavia – benché fosse facilmente intuibile che Baggio non avrebbe preso parte alla gara – il non aver fatto in modo che potesse rivolgere un saluto ai microfoni, né un giro di campo, una passerella lungo il perimetro del rettangolo verde, come doveroso omaggio verso coloro che si sono assiepati sui gradoni solo per vederlo. Ecco, anche “vederlo”, dagli spalti, non è stato proprio semplicissimo, visto l’ingente schieramento di addetti a circondarlo, tra smartphone, fotocamere e videoriprese: dettaglio (essenziale) assolutamente rivedibile.
Ma ciò non inficia oltremodo una serata di pura maglia, che l’organizzazione di “Serie A – Operazione Nostalgia” replicherà a Novara, il mese prossimo.
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