Piove sul bagnato in casa giallorossa. La sconfitta interna rimediata contro il Palermo consegna un Catanzaro privo di smalto e poco brillante, in cui è stato possibile rintracciare i difetti di una squadra che, fino a questo momento, aveva ben saputo accantonarli, andando oltre.
La prestazione tutt’altro che convincente contro i rosanero, a partire delle scelte iniziali di formazione, rimanda a qualche spunto di riflessione anche in Fabio Caserta, che commenta così la gara: “Le sconfitte fanno tutte male, nel primo tempo siamo stati sottotono e gli episodi hanno condizionato l’andamento della gara, su tutti l’autogol – esordisce -. A prescindere dai nostri errori specie nel primo tempo, occorre considerare che il Palermo poteva fare molto più in questo campionato per le qualità che ha. Ora sta bene dopo momenti non felici mentre noi, invece, sul piano mentale non stiamo attraversando un buon momento”.
Una brusca frenata quella delle Aquile, a secco di vittorie dal successo nel derby del 16 marzo contro il Cosenza: “La medicina nel calcio sono le vittorie. Siamo in un momento non felice, mancano quattro partite, ci serve l’apporto di tutti. Attualmente non è utile fare processi, perché la squadra ha dimostrato sempre attaccamento verso maglia e città – asserisce il tecnico melitese -. Mancano quattro finali, non c’è tempo per pensare, già giovedì c’è un’altra partita e avremo modo di riscattarci. Chiedo a tutti di stare vicino alla squadra. A fine stagione si potrà parlare, ora serve pensare al bene del Catanzaro e stare tutti uniti”.
L’aggancio del Palermo a quota 48 punti in graduatoria è aspetto da non sottovalutare, visto l’imminente scontro diretto in chiave playoff in quel di Castellammare di Stabia: “L’aspetto mentale è sempre il più difficile da curare e allenare, mentre la tattica è più ‘facile’! – puntualizza l’allenatore giallorosso-. Non si tratta di aver accusato appagamento dopo il derby, la concentrazione è venuta meno dopo Modena. Oggi la squadra è scesa in campo con l’approccio giusto e ha preso gol con un’autorete! Così diventa tutto più difficile. Nella ripresa, poi, ho inserito più giocatori offensivi per portare a casa almeno il pari”.
“Occorre lavorare tanto perché siamo già proiettati alla trasferta di giovedì. Il nostro destino lo decideremo sempre e solo noi – aggiunge Caserta -. Dobbiamo ripartire da questa ottima ripresa”.
Hanno sorpreso le scelte nell’undici titolare, data anche l’assenza per squalifica di Pittarello, che ha complicato la strategia tattica del match: “Il centrocampo era comunque ‘a tre’, eravamo posizionati diversamente rispetto al solito, ma le uscite, in fase di non possesso, erano quelle di sempre – analizza il trainer -. Ho cercato di mettere Compagnon più vicino a Iemmello e Ilie a fare da trequartista perché stavano bene. Alcuni tra quelli subentrati potevano fare sicuramente meglio. Se affrontiamo le partite come il primo tempo faremo fatica con tutti. Appena abbassiamo attenzione e intensità, non lottando palla su palla, rischiamo”.
“Le critiche, certo, fanno bene e vanno accettate, ma ora serve stare uniti perché abbiamo un obiettivo importante e dobbiamo lavorare per raggiungerlo”, sottolinea il trainer dell’US.
Un trend negativo intrapreso dalle Aquile anche negli istanti conclusivi di gara, in cui si è incassato sempre gol nelle ultime partite, contro Bari, Carrarese e, appunto, Palermo: “I troppi gol presi non sono solo imputabili solo alla linea difensiva ma anche agli altri reparti – sottolinea il tecnico del Catanzaro-. Difatti, ho cambiato Petriccione perché ha speso tantissimo in tutto il campionato e ho possibilità di sostituirlo con uomini con altre caratteristiche, potendo contare anche su due centrocampisti offensivi. Compagnon, infine, mi ha chiesto lui il cambio a fine primo tempo”, conclude lo stesso Caserta.