L’ultimo istante, stavolta è fatale. Il Brescia si ferma a un secondo dall’impresa. Quanto avvenuto lo scorso dicembre – quel “regalo” di Natale che si stenta ancora a digerire, sui Tre Colli – è stato “restituito” con gli “interessi” dalle Aquile, che eliminano le Rondinelle nel Turno Preliminare playoff.
Il Catanzaro vince 4 a 2 al termine di una partita (un’altra) che verrà ricordata a lungo. I giallorossi potevano beneficiare di due risultati su tre, ma la partita si è fatta da subito in salita e, per poco, gli ospiti non portavano a casa vittoria e qualificazione. A staccare il pass per la semifinale, invece, gli uomini di Vivarini, trascinati dal solito super Iemmello e da due che non ti aspetti, l’ex Donnarumma e Brignola.
“C’è molto rammarico, rabbia – commenta in sala stampa Rolando Maran -. Ad una manciata di secondi eravamo in semifinale dopo aver giocato una grande partita e aver sbagliato almeno cinque occasioni per chiuderla. Usciamo a testa alta, senza rimproverarci nulla, consapevoli di aver messo dall’inizio (fin da quando sono arrivato, intendo) ad oggi, tantissimo cuore, partecipazione, sacrificio e anche qualità. Qualità tecniche ma soprattutto morali, evidenziate stasera e ne sono orgoglioso”.
Sì, se il Brescia ha risalito la china, nei mesi, arrivando ai playoff, il merito per buona parte è da attribuire al tecnico trentino, che elogia i suoi ragazzi, nonostante la delusione: “Mi dispiace per i ragazzi, perché stavano regalando ai tifosi la possibilità di andare avanti, con grande coraggio, stringendo i denti”, aggiunge Maran, per l’appunto.
“Abbiamo giocato contro una buona squadra che, tuttavia, ha incontrato un ottimo Brescia – puntualizza -, rispondendo colpo su colpo. Meritavamo il vantaggio nella ripesa, però nelle partite secche può cambiare tutto. Nemmeno durante i supplementari abbiamo mollato, trovando anche un’occasione prima del gol del 3-2, oltre ad un episodio in area non visto, con un probabile rigore per noi”.
Insomma, determinante, stando alle parole di Maran, non aver inferto il colpo del ko ad un Catanzaro che ci ha sempre creduto, lottando con il cuore e con l’anima, spinto dal suo pubblico: “Il chiudere le partite, facilita il finale – conclude il mister dei lombardi -, perché a tenerle aperte basta anche una mischia in area a dare quello spiraglio all’avversario, per trovare la giocata vincente”.