L’auspicio di Gorini: “La vittoria, l’unica medicina”

Si presenta in sala stampa con un tono più pacato, Edoardo Gorini, rispetto al furore del post-gara di La Spezia. Proprio dal “Picco”, il tecnico del Cittadella aveva lanciato affermazioni mirate (e pesanti), riferendosi alla conduzione di gara che – a suo dire – aveva inciso sul risultato.

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Non è certo un buon momento per il Sitadèa, che ha condotto fino ad un mese e mezzo fa una cavalcata quasi a ridosso della vetta. Ad oggi, tuttavia, la salvezza aritmetica – obiettivo primario dei veneti, ogni anno – è lì, a portata di mano e anche in ottica playoff nulla è compromesso.

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Perché la gara contro il Catanzaro al “Piercesare Tombolato” questo rappresenta, per addetti ai lavori, tifosi e non solo: uno scontro diretto.

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“Vincere sarebbe la miglior medicina, è una partita che si rende fondamentale per il nostro futuro – annuncia alla vigilia mister Gorini, con ritrovata pacatezza e serenità -. Quanto accaduto sabato scorso non deve essere un alibi. L’arbitro è una persona e può sbagliare”.

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Insomma, ascia – verbale – deposta dal trainer dei granata, motivato piuttosto a far bene contro l’US, senza pensare ad altro: “Servirà fare risultato in tutti i modi, a costo di essere meno ‘belli’ – continua -. Sappiamo di affrontare la squadra rivelazione di questo campionato, con una identità ben precisa, basata sul possesso, sul far uscire l’avversario per poi imbucarlo. Non sarà semplice però”.

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Out Pavan a scopo precauzionale, oltre agli squalificati Branca e Angeli, il Cittadella dispone delle qualità (e degli uomini) per far male e rimettersi in marcia.

Ma è inevitabile per l’allenatore di casa evidenziare quanto di buono prodotto dal Catanzaro, in un progetto pluriennale: “Hanno dominato la C giocando in questa maniera e stanno facendo molto bene anche quest’anno – annota –, ma noi, visto il momento di difficoltà che stiamo vivendo, dobbiamo avere il coraggio di uscirne, insieme”.

Nessun alibi, quindi, e testa libera dai pensieri: questo vuole Gorini. “Dobbiamo essere bravi a sgombrare la testa e cercare di essere positivi – ammette, per l’appunto – per vincere una partita che potrebbe darci quella scossa di cui abbiamo bisogno”. 

 

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