Non è possibile scegliere il destino, ma possiamo dare un senso ai nostri sorrisi e alle nostre lacrime.
Il Catanzaro di sorrisi e motivi per sorridere ne ha disseminati tanti in questi due anni. Alla fonte, le lacrime di Padova: tutto nasce da lì, è stata l’alba del presente.
La Serie B si è confermata la dimensione più bella e intensa, tra i campionati italiani. Un torneo dalla trama imprevedibile, ma con uno spartito coerente: in A sale il Venezia e fondamentalmente era giusto che andasse così.
Spunti di rammarico o delusione, a conti fatti, non se ne possono individuare: quanto realizzato dalle Aquile di Vivarini è solo meritevole di applausi, a prescindere, e gli elogi arrivati da ogni dove, in Italia, non fanno che accentuare questo fattore. Certo, non era possibile congedarsi dai playoff senza provare amarezza: l’amarezza di chi ha dato tutto ed ha ben poco da rimproverarsi, anzi, nulla. Fa parte dello sport, si lotta per vincere. Ma chi lotta col cuore non conosce sconfitta.
Niente che abbia scavato solchi o generato uno strascico, anzi, in tal senso il Catanzaro, fiero di aver impartito calcio e sfoggiato le proprie qualità a tutti, è immune da illazioni di campanile, molto frequenti a certe latitudini. Quindi accade che il “vicinato”, alcune corregionali, al netto delle proprie annate frustranti concluse con un pugno di mosche in mano o campionati salvati per il rotto della cuffia, abbiano anche l’ardire di scadere in facili ironie. Ciò non è meritevole di risposta, né attenzione.
Cremona, allora, in una chiave di lettura lungimirante che segna una tappa importante nella crescita della Catanzaro sportiva, non è da ritenersi l’ultima gara della stagione 2023/24, ma la “prima” della prossima, il principio, proprio come Padova due anni fa.
Alla base, dunque, la conferma del blocco d’acciaio Vivarini-Foresti-Magalini. I giorni che verranno potrebbero restituire le risposte auspicate. Ovvio, alla luce di quanto esposto, era normale che i profili di tecnico e direttori potessero essere sondati da altri club, ma la volontà del sodalizio giallorosso parrebbe quella di continuare insieme tra via Gioacchino da Fiore e il “Ceravolo” e dare corpo alle ambizioni sui Tre Colli.
Nel frattempo Luca Verna, per il quale nel corso dei mesi si era optato per una cura conservativa, si opererà nei prossimi giorni per quella parziale lesione del menisco sinistro che lo ha attanagliato durante la stagione.
Insomma, iniziano a comporsi i primi tasselli della ripartenza. Tutto prenderà corpo, sì, sempre col sorriso.