Lecco-Catanzaro tra incognite e possibili titolari

Risale al 18 marzo 1973 l’ultimo incontro tra Lecco e Catanzaro, in Serie B. Mezzo secolo durante il quale sono state scritte tante di quelle pagine diverse e sono state vissute così tante “vite”, da rendere questo appuntamento quasi inedito. Eppure sono in totale sedici i precedenti tra le due realtà calcistiche, accomunate dall’aquila nello stemma.

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Ma quella che andrà in scena tra poco – ore 18.30 – sul neutro dello stadio “Euganeo” di Padova, può ritenersi un incrocio più unico che raro. Già, perché i giallorossi stanno per affrontare un avversario del quale si sa poco, o nulla. Chiunque sa poco. Lo stesso allenatore del Lecco, Luciano Foschi, che lavora consapevole della categoria di pertinenza da una manciata di giorni. I nuovi arrivati – e altri ne arriveranno, nella finestra di mercato prorogata fino a giorno 8 – rappresentano un’incognita.

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Alla vigilia, il tecnico laziale non ha dato grosse indicazioni (a parte la difesa a tre con la quale dovrebbe schierarsi la compagine lariana) poiché è il primo a non sapere che pesci prendere e la sosta, imminente, non può che dare un ordine alle cose.

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Conosciamo il nostro dna, che di sicuro non prevede il palleggio del Catanzaro o il calcio spettacolo, ma lottare su ogni pallone, correre più dell’avversario”, diceva alla vigilia Foschi (LEGGI QUI), che ha caricato l’ambiente, per nulla preoccupato ma rammaricato di non giocare sul terreno amico. Insomma, tra guai fisici e qualche squalifica, l’allenatore potrà far leva sull’aspetto emotivo della sfida, al cospetto di un Catanzaro reduce da un buon inizio, ma non per questo distratto o borioso, bensì sempre concentrato e umile nell’affrontare il lavoro. Altrimenti non sarebbe squadra di Vincenzo Vivarini.

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Vivarini che dovrà fare a meno di Oliveri, appiedato dal Giudice Sportivo ed evidentemente catechizzato a dovere, per la sciocchezza compiuta nel finale di Catanzaro – Spezia. A parte questo, il trainer di Ari può solo sfogliare la margherita, specie per la mediana, in una gara pur ritenuta “complicata, al buio” ai microfoni (LEGGI QUI).

L’assetto, dovrebbe restare quel 4-4-2 proposto in questo avvio di torneo, con Situm e Krajnc larghi, mentre Brighenti e Scognamillo faranno da muro, davanti a Fulignati. A destra? Molteplici le soluzioni, ma è probabile che venga lanciato dall’inizio D’Andrea e non che venga riproposto Sounas, nonostante la prova positiva contro gli spezzini. In tal caso, D’Andrea sarebbe libero di scompaginare i piani e agire praticamente in propulsione offensiva. Sicuro Vandeputte a sinistra, a centrocampo, quindi, piacevoli problemi di abbondanza: al fianco di Ghion, possibile la conferma per Pontisso. In avanti, ancora, Iemmello e Biasci.

Calcio d’inizio alle 18.30, arbitrerà Feliciani di Teramo.

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