Non poteva desiderare esordio migliore, Marco Pompetti.
Uno stadio pieno, un’atmosfera magica, un gol straordinariamente bello, realizzato contro un avversario che era in Serie A tre mesi fa.
Una manciata di minuti, quanto basta per impattare da subito positivamente sul match e mettere la propria firma, mandando in archivio la serata, con la consapevolezza che servirà sgomitare per avere spazio in una mediana affollata.
Sì, la concorrenza c’è, ma non spaventa il giovane Pompetti, che ha risposto “presente”, al di là del gol.
Non solo col pallone tra i piedi ma anche ai microfoni, in sala stampa, l’ex centrocampista del Sudtirol ha dimostrato di destreggiarsi con l’esperienza di un veterano, rivolgendo la sua dedica ai propri gentori.
“Abbiamo meritato la vittoria. Siamo stati bravissimi nel primo tempo perché lo Spezia, come ci aspettavamo, era partito molto forte, ma noi abbiamo tenuto botta – analizza -. Nella ripresa, poi, appena abbiamo avuto l’occasione, abbiamo fatto gol e da lì è stata un’altra partita, ci siamo sciolti, abbiamo preso il pallino del gioco e avremmo anche potuto fare il quarto gol, se avessimo sfruttato qualche contropiede. Le partite hanno molte facce, occorre anche saper soffrire e oggi lo si è visto, come contro la Ternana”.
Inevitabile un commento sui dodicimila del “Ceravolo”,letteralmente esploso al suo gol: “Mi avevano descritto il pubblico di Catanzaro, ma non mi aspettavo un’accoglienza del genere! Già un’ora e mezza prima dell’inizio lo stadio era quasi pieno, ed è stato emozionante – dice Pompetti – perché ci ha dato grande forza. Il gol, poi, un’emozione incontenibile”.
“Io lavoro duro, faccio quello che chiede il mister – continua il numero 21 delle Aquile -. Sono contento, mi trovo benissimo con tutti. Lo scorso anno, nel vedere le partite del Catanzaro, avevo capito ci fossero delle idee alla base del gioco, quindi voglio imparare sempre di più, prendere spunto dai miei compagni, in particolare dai centrocampisti, e dare il contributo quando il mister mi darà l’opportunità”.