L’ex Donnarumma: “Una liberazione”

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Una gara pirotecnica quella andata in scena al “Ceravolo” nel Turno preliminare dei playoff tra Catanzaro e Brescia. Un match ricco di colpi di scena che, al minuto 71 ha attraversato la prima vera “slinding door” della serata, coincidente con l’ingresso di Alfredo Donnarumma.

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Il numero 99 giallorosso, che proprio con la casacca delle Rondinelle, ha vissuto la miglior annata della sua lunga carriera (venticinque firme all’attivo nella stagione 19/20), non avrebbe potuto immaginare un simil epilogo di gara. Il vantaggio di due reti a uno maturato in favore dei biancoazzurri fino a dieci secondi dal triplice fischio sembrava potesse delineare il termine ultimo di una stagione al di sopra delle aspettative per le Aquile che, nel match decisivo, han dovuto rimediare qualche assenza di troppo.

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Allo scoccare del minuto 96 ecco il gol, o meglio, la spizzata di testa della provvidenza che ristabilisce la parità, rimandando la parola “fine” ai tempi supplementari. Consapevole della “pesantezza” di quel pallone imbucato in fondo alla rete, il centravanti campano, esprime la propria soddisfazione ai microfoni della sala stampa: “Per quanto mi riguarda è una gioia aver segnato questo gol, soprattutto per come è andata la stagione – esordisce Donnarumma -. Avrei voluto dare molto di più a questo gruppo. Però, si sa, il calcio è questo. Ci sono partite che possono valere un’intera stagione, come questa, in cui avrei desiderato dare una mano ai ragazzi e, per fortuna, ci sono riuscito. Sono orgoglioso della squadra, che ha fatto un campionato strepitoso. Non avremmo meritato di uscire subito dai playoff”.

Una rete tanto importante quanto decisiva che, permette anche di smuovere le critiche sul proprio conto, vista la complessità della stagione vissuta dal bomber ex Teramo: “Ultimamente in tanti avevano pronosticato che avrei fatto un gol decisivo ai playoff. Per me è stata una liberazione – ammette -. Colgo l’occasione per scusarmi con i tifosi del Brescia per l’esultanza. Fossimo stati in una situazione diversa, probabilmente non avrei esultato ma, in quel caso, non sono riuscito a trattenere la gioia del gol”.

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Un’annata decisamente negativa per il bomber classe 1990, viste le sole tre firme siglate sul tabellino dei marcatori e tante panchine sommate: “Sono circostanze che lasciano il tempo che trovano. Alcune situazioni non sono andate per il verso giusto – puntualizza l’attaccante -. In questo momento, però, conta solo quello che andremo a fare nelle prossime due partite. Dobbiamo cercare di conquistare una finale che, questo gruppo e questa città meritano più di ogni altra cosa”.

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Esultanza Iemmello Donnarumma Brescia

L’istinto da “killer d’area” permette di ipotizzare e, nella maggior parte dei casi, indovinare prima dove possa finire il pallone. Donnarumma non è estromesso da tale dote, vista l’esperienza accumulata negli anni, perlopiù quelli disputati in massima serie: “Questo gol racchiude l’essenza tutta la stagione. Fa capire che ci sono, ho voglia, sento di avere il fuoco dentro, aspetti che mi hanno sempre contraddistinto in carriera – asserisce l’ex di serata -. Per un attaccante, è come se lo vivesse prima il gol. Appena Oliveri ha fatto lo stacco di testa, ho capito che quel pallone sarebbe stato mio. L’avevo già immaginato prima che arrivasse”.

Maran e Vivarini Brescia

Aggiunge poi: “Sono andato a consolare i miei ex compagni. Consapevole del fatto che in questi frangenti, ogni parola sarebbe superflua. Il Brescia è una squadra forte e sono certo, saprà reagire come fatto lo scorso anno dopo la retrocessione”, conclude la punta delle Aquile che, dopo il rigore procurato nella gara contro il Venezia di due settimane fa, si dimostra, ancora una volta, determinante quando “il gioco si fa duro”.

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