Frugando, a ritroso, nel glossario di Vivarini, vi era un termine ricorrente: “applicazione”. In quello di Fabio Caserta, l’esternazione proposta più e più volte, è “interpretazione”. Comunque, due parole strettamente connesse, per quello che riguarda il lavoro, al di là dei principi.
Sì, perché il tecnico melitese fin dal suo arrivo pone l’accento su quanto sia importante impattare bene sulle partite e interpretare i sistemi, indipendentemente dal fatto che ci si possa schierare col 3-5-2 o 4-2-3-1.
E forse contro il Cittadella, tra poco, il Catanzaro leverà via il “cellophane” su un’idea che frulla nella testa del mister da sempre, ossia quel 4-2-3-1 per cui tutto è stato concepito, tra mercato e ritiro. Al “Piercesare Tombolato” con ogni probabilità vedremo una squadra predisposta secondo il credo tattico del suo allenatore.
Sullo sfondo, le cento presenze di capitan Iemmello impreziosiranno una partita che ha poco da raccontare per ciò che riguarda la cronistoria, ma tante indicazioni da fornire, in merito al cammino che le due compagini vogliono intraprendere.
I sette punti fin qui ottenuti, pongono il Cittadella di Gorini in una condizione mentale (più che di classifica) ragguardevole, ma è prioritario, da sponda granata, ritrovare quella vittoria casalinga che manca addirittura da gennaio.
Il Catanzaro, da par suo, vuole (e deve) dare continuità alle belle cose mostrate con la Carrese, che hanno in parte spento i mugugni del post-Cesena.
Provando, dunque, a disegnare il 4-2-3-1 che verrà eventualmente “inaugurato” oggi, per la quinta giornata, i centrali difensivi saranno Brighenti e Antonini, davanti a Pigliacelli; ai lati, Situm e Bonini. In mediana, nonostante le buone quotazioni di Coulibaly, intuibile che sarà Pompetti a spalleggiare Petriccione.
Il terzetto dietro l’ex Pittarello, sarà condotto da Iemmello, insieme a Buso e uno tra Compagnon e Seck, con l’ex Feralpisalò in vantaggio.
Calcio d’inizio alle 15.00, arbitrerà Feliciani di Teramo.