Aveva definito l’US Catanzaro “modello di organizzazione e passione”.
Ciò rappresenta una sorta di “investitura” se a pronunciare queste parole è direttamente il presidente della Lega Pro, Matteo Marani.
Oggi, in occasione di Catanzaro – Pescara, la premiazione, la consegna del trofeo ai vincitori proprio per mano del numero 1 della terza serie – eletto appena poche settimane fa – il quale, ospite del “Nicola Ceravolo”, interviene in sala stampa, prima del match con gli abruzzesi.
“Ho grande piacere che Catanzaro viva questa giornata – esordisce il numero 1 della Lega Pro – perché fa parte ed è la storia del calcio, sopratutto per la mia generazione”. “Sono felice – aggiunge – anche per il presidente Noto, perché so quanto si è prodigato per questo Catanzaro, facendo una grande impresa”. “È la mia prima premiazione, spero sia di buon auspicio per me e per il Catanzaro”.
Il presidente della Lega Pro si è poi espresso in merito alla situazione che ha trovato una volta che ha ricevuto la nomina e sulla possibilità di una riforma del campionato di Serie C. “Ho trovato una realtà che funziona bene – dichiara- ma credo che parlare di riforma sia un concetto vuoto se non ben strutturato”. “Dovrà, però, essere una riforma di sistema – spiega Marani – perché il calcio italiano ha bisogno di cambiare marcia, di crescere anche a livello culturale”.
La promozione del Catanzaro, certamente, non passerà inosservata perché “i giallorossi sono un grande spot per la Lega Pro, soprattutto per la passione della gente”. “La Lega Pro – sottolinea – è ricca di grandi piazze, un milione di appassionati, una storia molto dignitosa e molto seria”. “Tutti i grandi campioni sono partiti dalla Serie C – evidenzia soddisfatto il giornalista – ed il nostro obiettivo è che torni ad essere il laboratorio del calcio italiano”.
In una giornata così importante per la città di Catanzaro e per la regione Calabria, la delegazione della Lega Pro ha reso omaggio alle vittime di Cutro. “Prima di venire al Ceravolo – racconta Marani – mi sembrava doveroso passare a rendere omaggio alle vittime di Cutro perché, anche se siamo in una giornata di festa, non bisogna dimenticare ciò che è avvenuto e che ha colpito sia la comunità di Crotone che quella di Catanzaro”.
Non è mancato, nel corso della conferenza stampa, una fotografia sull’impiantistica sportiva italiana. “Le istituzioni – afferma – devono capire che lo sport, in particolare il calcio, è al centro delle comunità e quello che si fa per il calcio lo si fa anche per la propria gente”. “Il Catanzaro va in Serie B – illustra – e ci sono piazze più strutturate, anche a livello d’impianti. I giallorossi dovranno necessariamente fare un percorso di crescita anche da questo punto di vista”. “Auguriamoci tutti – sottolinea con fermezza – che l’Europeo 2032 venga in Italia, perché sarebbe un’occasione importante per investire sugli impianti, anche su quelli che non verrebbero coinvolti direttamente”.
A margine del suo discorso, Marani ha evidenziato il problema che riguarda i giovani italiani, i quali molto spesso non vengono impiegati con regolarità, “Dobbiamo puntare molto sui giovani – afferma Marani- e, in questo senso, sono molto favorevole alle seconde squadre, perché danno l’opportunità a grandi talenti di potersi esprimere”. “Bisogna fare attenzione – precisa il giornalista – a non guardare solo al minutaggio dei giovani ma anche a valorizzare quelli che hanno maggior talento”.
“Mi auguro che le istituzioni – la chiosa di Marani sul Ceravolo – facciano un progetto serio sul suo adeguamento per la serie cadetta”.