Senso d’appartenenza e mentalità. Fabrizio Castori ripercorre questi concetti alla vigilia di Sudtirol-Catanzaro. A dire il vero mancherebbero più di quarantotto ore alla sfida del “Druso”, dove le Aquile conteranno su un settore ospiti ancora una volta gremito, però il tecnico degli altoatesini ha già tracciato un punto della situazione prima della rifinitura.
Fondamentalmente non occorre altro tempo per individuare gli elementi a cui i biancorossi dovranno affidarsi per fronteggiare un Catanzaro in gran forma (mentale, soprattutto), come testimonia l’attuale sesto posto in graduatoria.
E la classifica del Sudtirol si è fatta delicata, ma questa penultima posizione non rappresenta nulla di irrecuperabile, anzi: del resto la Serie B insegna, da sempre, come le situazioni possano ribaltarsi centrando ad esempio un paio di vittorie o sconfitte consecutive.
Il tempo c’è, il girone di ritorno è agli albori, però d’ora in poi i punti peseranno come il piombo, specie per chi ha l’acqua alla gola.
Insomma non c’è fretta ma serve fare risultato contro l’US. Intanto, partendo da una prestazione convincente, che possa confermare i segnali di crescita lasciati intravedere nonostante i (non) risultati, ad eccezione del successo di Bari.
“La squadra sta crescendo”, ribadisce ai microfoni Castori, il quale conta di recuperare quasi tutti gli effettivi (incluso l’esperto Kurtic), pur dovendo fare a meno di gente del calibro di Casiraghi e Merkaj.
“Poter disporre di quasi tutto l’organico mi dà serenità e fiducia, non voglio ‘lamentarmi’ degli assenti perché sarebbe come delegittimare chi è chiamato a subentrare”, commenta saggiamente mister Castori, a riguardo.
Storicamente squadre scorbutiche, spigolose, magari “brutte” ma organizzate quelle guidate da un califfo quale è l’allenatore marchigiano (prossimo ai settantun anni), che lo scorso anno ha fatto lo sgambetto al Catanzaro di Vivarini con il suo Ascoli, imponendo una partita sporca al “Del Duca”, non senza provocazioni.
Caserta, da par suo, ne è consapevole (lo stesso Pompetti si è espresso nel merito, ieri LEGGI QUI), per questo i giallorossi dovranno raddoppiare la dose di concentrazione e agonismo nei duelli.
Contando su un parco giocatori che si arricchisce di diversi volti nuovi da lanciare nella mischia (tra cui figura il secondo portiere Adamonis, passato da Catanzaro per una breve parentesi nel 2019), Castori preferisce dunque parlare di mentalità, di gruppo, al di là di questioni tecnico-tattiche.
“Si sta creando una mentalità di squadra che voglia mettere in pratica un calcio veloce, verticale, che cerchi la profondità – sostiene -, quindi mi aspetto ulteriori passi in avanti, domenica”.
E un altro passo in avanti, per il Sudtirol, già nel match con il Catanzaro, spera di muoverlo nel coinvolgere nuovamente la gente: “Vogliamo recuperare l’entusiasmo che ha sempre caratterizzato questo luogo, coinvolgendo la gente – dice Castori -. Sarebbe importante riconquistare le simpatie e l’affetto dei nostri tifosi”.