Avrebbe senz’altro preferito un ritorno migliore, da ex, Fabio Caserta, al “Dino Manuzzi”. Lui che la maglia del Cesena l’ha indossata per un anno (in Serie A, stagione 2010/11), si trova a raccogliere i cocci dopo la meritata sconfitta patita dal suo Catanzaro col più classico dei risultati.
Il 2 a 0 scritto questa sera, lascia tanti, tantissimi spunti meritevoli di riflessione, al netto di una squadra assente e incapace di ribattere per la prima mezzora, salvo poi alzare la testa e creare anche un pericolo in chiusura di tempo.
Il raddoppio subito a freddo, in apertura di ripresa, è una doccia gelata per le Aquile che, col passare dei minuti, provano a prendere coraggio e portarsi in avanti, ma è troppo tardi. Il Cesena contiene e riparte, talvolta giocando sul velluto. E quel che genera perplessità, è stata la mancanza di idee da parte dei giallorossi.
Ai microfoni l’allenatore dell’US non cela il proprio fastidio (usa proprio questo termine) per l’approccio sbagliato: “Non abbiamo approcciato bene, siamo partiti timorosi e ciò ha permesso al Cesena di andare in vantaggio su un nostro errore – ammette Caserta -, poi abbiamo avuto la palla del pareggio con Ceresoli che avrebbe fatto cambiare l’inerzia della partita”.
La disamina si espande, quindi: “Bene nella fine del primo tempo, ma nella ripresa siamo ripartiti male, prendendo il secondo gol a causa di un nostro errore di lettura, allora tutto è diventato più difficile! Ripeto, mi fa rabbia non aver approcciato bene – ribadisce il mister – poiché vi erano le condizioni per vincere. Ora c’è un’altra partita, domenica, che ci dà modo di pensare il meno possibile a questa e agli errori commessi, per concentrarci sulla prossima“.
Vero, ma solo in parte. Il Catanzaro non può non analizzare a fondo, al rientro in città, le ingenuità commesse ma soprattutto la carenza di mordente e di idee: “Su tanti aspetti la squadra non mi è piaciuta, invece nelle due partite precedenti, a prescindere dal risultato, ha fatto delle ottime cose – rivela il trainer melitese -. Non è il caso di vedere negatività, però abbiamo sicuramente sbagliato e serve pensare alla prossima considerando che siamo all’inizio”, dice.
Poi una considerazione emblematica: “Lo scorso anno il Catanzaro neopromosso era la sorpresa, adesso le pretendenti ci aspettano“, aggiunge, sottolineando quanto le cose siano diverse, ormai.
“Con i cambi ho cercato di rimodulare sistema, mettendo due esterni per creare fastidio, ma abbiamo affrontato un Cesena in salute – sostiene -. Bravi loro a chiudere gli spazi e riparte con giocatori di gamba, hanno meritato di vincere“.
“Si può anche andare sotto di due gol ma la gara è talmente lunga che si deve cercare di restare in partita sempre – osserva Caserta -. Dobbiamo quindi capire quanto sia importante approcciare bene, andare sulle seconde palle e, soprattutto, avere voglia di lottare su ogni pallone, più dell’avversario! Ci è mancato questo, in particolare”.
Una questione di atteggiamento, tra l’altro, stando alle parole del mister giallorosso: “Non mi piace vedere i miei giocatori con le mani in testa dopo aver preso un gol! Occorre, semmai, prendere subito la palla e rimetterla al centro! Altrimenti questo è un segnale di resa e non va bene – annuncia perentoriamente -. Nelle difficoltà non riusciamo a reagire immediatamente e dobbiamo intervenire su questo aspetto, perché capiterà di soffrire in tutte le altre partite”.
Urgono risposte immediate, già dalla sfida casalinga contro la Carrarese dell’ex Calabro.
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