“Kargbo non sarà con noi a Catanzaro“: è la prima notizia lanciata dai microfoni da mister Michele Mignani, alla vigilia della trasferta in Calabria.
Prima di entrare nel dettaglio del match del “Ceravolo”, tra lavoro svolto in settimana e conseguenti aspettative, al tecnico del Cesena tocca fare il punto sul mercato, storcendo il muso come tutti gli allenatori in questa estenuante sessione di gennaio (Caserta docet).
Mercato che, in casa bianconera, si arricchisce del bosniaco Saric – abile e arruolabile – dopo quello di La Gumina, già determinante avendo timbrato il match col Bari, pareggiato nonostante l’inferiorità numerica.
Ecco, contro l’US i bianconeri dovranno fare a meno anche degli squalificati Calò e Adamo (tra le colonne del gruppo) oltre all’ex Crotone Kargbo, per l’appunto, in procinto di andar via.
“Resti solo chi abbia entusiasmo nel lottare per i nostri obiettivi”, annuncia (e quasi ammonisce) mister Mignani, che non manca di elogiare i giallorossi. “Il Catanzaro è un’ottima squadra, con un’identità ed un gioco collettivo”, dice a tal proposito l’ex trainer del Bari.
“Stanno facendo un campionato molto buono, perdono raramente, muovono molto bene palla – continua – e poi hanno uno dei capocannonieri del torneo, Iemmello. Sarà una trasferta difficilissima ma, come sempre, se avremo combattuto pallone su pallone, allora qualcosa avremo raccolto, qualcosa avremo portato a casa”.
Forse una delle prove peggiori del Catanzaro di Caserta, se non la peggiore in assoluto, quella del “Manuzzi” ad agosto; un Catanzaro “embrionale”, ignaro di sé e trincerato nella convinzione del 4-2-3-1, rivista dal tecnico melitese a beneficio di un più idoneo (e poi collaudato) 3-5-2 che sta dando i suoi frutti e vede le Aquile a quota 32, due punti in più del Cesena.
Sì, il Cavalluccio allo stato attuale ondeggia in un dentro/fuori dal virtuale treno playoff, a priori una condizione ragguardevole per una neopromossa, nonché tra le realtà più interessanti di questo campionato.
“Il Catanzaro talvolta ha un atteggiamento più attendista mentre in altri momenti viene a prendere l’avversario ‘alto’ – sottolinea Mignani -. Mi aspetto una gara ‘sporca’ in alcuni tratti, ma con due squadre che giocano a calcio”.
“Non è importante essere ‘belli’ – avverte Mignani -. Conta portare a casa dei punti“: linea di ragionamento che varrà sabato e nelle gare che ci separeranno da qui alla fine della stagione. Vale per tutti.