“Nella ripresa solo Catanzaro”: Caserta ai microfoni

Il gol al fotofinish confezionato dal tandem Johnsen–Barbieri lascia l’amaro in bocca ad un Catanzaro che, soprattutto nei secondi quarantacinque minuti, ha messo in difficoltà una Cremonese molto più cinica che bella da vedere.

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Il 2-1 in favore della squadra allenata da Giovanni Stroppa, evidenzia i limiti tattici con cui le Aquile devono far i conti in questo primo scorcio di stagione.

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Rammaricato del risultato maturato e dell’ingenuità commessa dalla retroguardia giallorossa in occasione della rete subita, Fabio Caserta espone il proprio disappunto in sala stampa: “Fa male perdere così – esordisce il tecnico melitese -. Nel primo tempo abbiamo sofferto maggiormente i nostri avversari, dopo aver ristabilito la parità siamo stati bravi nel trovare i giusti equilibri. Nella ripresa, ho visto una solo squadra in campo: il Catanzaro. Avremmo dovuto leggere meglio la palla lunga di Castagnetti in occasione del gol di Barbieri. Sono rammaricato poiché ci è valsa una sconfitta che brucia”.

Un Catanzaro dai due volti quello visto al “Ceravolo”. Ancora una volta, un approccio timido alla gara, punito dal graffio di Castagnetti, autore del cross insidioso che ha bucato tutta la difesa giallorossa, non lasciando scampo ad un non impeccabile Pigliacelli: “Nella prima frazione siamo stati costretti a modificare qualcosa riguardo l’assetto tattico, prediligendo il 3-5-2 – asserisce Caserta -. Abbiamo subito il gol nel nostro miglior momento. A noi stava stretto anche un eventuale pareggio. Una lettura non eseguita correttamente ci è costata la partita”.

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Le difficoltà del reparto offensivo sono state vanificate, nel secondo tempo, con l’ingresso di Pittarello, sempre positivo da subentrante e aggressivo nel modo di interpretare la gara contro i rocciosi difensori grigiorossi: “Pittarello e Biasci hanno caratteristiche diverse – dichiara l’allenatore delle Aquile -. In questa fase, preferisco inserire il primo a partita in corso data la sua utilità quando le squadre si allungano e la sua capacità nell’attacco alla profondità, cosicché i suoi compagni possano trarre beneficio”.

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Prosegue nella disamina il trainer giallorosso: “Anche se la squadra sembra più collaudata a stare in campo con il classico schieramento del 3-5-2, dobbiamo considerare anche le peculiarità dell’avversario e adattarci al proprio modo di giocare – puntualizza -. Il sistema di gioco è importante, ma in questo caso, avevamo necessità di sviluppare uscite differenti a partire dagli esterni. Loro sono stati molto bravi a pressarci forte anche per via della posizione intermedia tra le linee di Vazquez che ci ha creato qualche problema. Quel che rimane è che i miei ragazzi se la siano giocata alla pari contro una corazzata”, conclude un rammaricato Caserta.

 

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