Nesta: “Vivarini? Il suo è grande calcio”

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E la Reggiana, zitta zitta, passa al “Ceravolo”. Medesimo risultato dell’andata, medesimo atteggiamento. Una squadra che, una volta trovato (in maniera anche un po’ fortuita) la rete del vantaggio – la palla di Girma prende il palo, urta sulla schiena del portiere e finisce in rete – si è difesa diligentemente, spegnendo tutti gli attacchi del Catanzaro. Lo 0 a 1, quindi, legittima pienamente il lavoro svolto da un big del calcio come Alessandro Nesta.

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“Era ora!”: tira un sospiro di sollievo, in sala stampa, il campione del mondo del 2006, che pone fine alla sfilza di pareggi in campionato. “Ogni squadra ha una bestia nera, magari adesso noi siamo la bestia nera del Catanzaro!”, ironizza l’allenatore della Reggiana, imbeccato su questo aspetto.

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“Nelle ultime tre gare abbiamo offerto, forse, una prestazione superiore a questa, ma la vittoria è un premio per la settimana che abbiamo vissuto”, osserva Nesta ai microfoni, il quale preferisce focalizzarsi sull’obiettivo salvezza, prima di ogni altro pensiero.

“Qui siete forti – prosegue poi, disteso e a suo agio -, quasi sempre ce la giochiamo alla pari con tutti”. E sul battibecco con un elemento della panchina di casa, preferisce non specificare, pur lanciando un messaggio molto chiaro: “La panchina avversaria ha uno dei miei migliori amici nel calcio, che è Vivarini, allenatore che apprezzo. Piuttosto ho avuto problemi con un calciatore – rivela -. Credo che i giovani debbano imparare a stare al mondo, nel calcio. Per giocare ad alti livelli, occorre essere bravi giocatori, sì, ma prima di tutto persone di un certo modo”. 

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“Vivarini fa un grande calcio, propositivo, anzi, ha fatto crescere tutti i giocatori con cui ha lavorato – osserva, elogiando nuovamente il collega -, infatti quando ho modo di incontrarne alcuni, li trovo sempre tutti migliorati”.

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Nella compattezza e nella concentrazione la risposta che ha portato alla vittoria dei suoi: “Mi è piaciuta la concentrazione, abbiamo dato tutto per portare a casa il risultato – sostiene l’ex bandiera di Lazio e Milan -. Spesso giochiamo di più, è vero, oggi siamo stati un po’ ‘sporchi’. Sinceramente contro il Catanzaro non basta difendere, serve anche tener palla, altrimenti si rischia tanto”.

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