Ci sono nomi, suggestioni e ci sono certezze. È il bello del calciomercato. Il “gong” d’apertura scatterà il 2 gennaio, tra meno di quarantottore, ma è già abbondantemente tempo di sondaggi, di primi contatti. Nulla di concreto, se non utile a intasare i social più che le pagine dei giornali. E proprio sulle casse di risonanza mediatiche, che altro non sono i social, i bisbigli si tramutano in voci insistenti, le ipotesi diventano “operazioni fatte” e si rivelano per quello che sono in realtà: fesserie, che rischiano di disturbare gli addetti ai lavori.
Il valzer dei nomi, nell’ottanta percento dei casi – ad essere buoni – non trova la conferma dei fatti. Sì, vi sono state effettivamente telefonate esplorative ed è normale che sia così prima dell’apertura della finestra invernale, ma in questo momento in casa Catanzaro è prioritario digerire il Natale avaro di risultati, il brindisi amaro servito tra Brescia e Reggiana.
Sparare nomi alla rinfusa – almeno una decina, quelli già circolati – sarebbe un’azione di disturbo che incentiverebbe le manie di protagonismo di alcuni procuratori, pronti a tirare i dadi per mero interesse personale e non per quelli dei propri assistiti.
Suggestioni e certezze, dunque. Partiamo dalle certezze: tra gli “acquisti” attesi nei prossimi giorni, i rientri di Iemmello e Veroli. Non è un caso che l’assenza nelle ultime tre partite del capitano giallorosso, l’uomo simbolo delle Aquile, sia coincisa con altrettante sconfitte. La mancanza del numero 9 catanzarese, non si declina solo nel peso offensivo, ma si estende in una carenza di sicurezza in tutta la squadra, evidentemente. Senza Veroli sulla mattonella sinistra del quartetto difensivo, poi, non vi è stato l’auspicato riscontro da parte di Krajnc, autore di prestazioni mai pienamente convincenti, se non vicine alla sufficienza. Pochino, per un calciatore esperto come lo sloveno.
Le altre certezze consegnate da questo mercato, gli addii di Bombagi e Welbeck, ma ciò non rappresenta una “notizia esclusiva”. Fuori dal progetto dall’alba della stagione – in estate non avevano trovato sistemazione – i due calciatori rimasti comunque a “libro paga” nel corso di questi mesi, dovrebbero aver individuato un approdo. Di sicuro Francesco Bombagi, prossimo a diventare un tesserato del Mantova; per Nana Welbeck, invece – che ha rescisso il contratto prolungatosi con la promozione – la destinazione non è ancora scontata, ma dovrebbe essere in C ed è presumibile in Puglia: Cerignola, probabilmente.
Da par suo, mister Vivarini a più riprese aveva accennato delle risposte positive (illusorie) annotate di recente, a cui non hanno fatto seguito però le prestazioni, da parte di coloro che, fin qui, avevano avuto meno spazio. Per questo motivo non ci sarebbe da stupirsi se cambiassero casacca i vari Brignola, lo stesso Krajnc, oltre ai giovani Krastev, Miranda e D’Andrea: quest’ultimo, però, titolare a Reggio Emilia, non si è disimpegnato male e dispone indubbiamente di un enorme potenziale, benché acerbo.
C’è poi da confrontarsi con i club amici, Fiorentina e Sassuolo, i quali hanno necessità di far svezzare i propri tesserati ed è preventivabile che proprio Krastev e Miranda facciano ritorno alla casa madre, per essere successivamente girati altrove e trovare continuità.
A loro, si aggiunge il nome di Alfredo Donnarumma, lontano dai radar dal 4 novembre scorso, a causa dell’infortunio al setto nasale rimediato nel match con il Modena, che ha fatto da prologo al disguido al polpaccio con cui l’esperto centravanti campano ha convissuto ultimamente. L’ex attaccante del Brescia – fido scudiero di Vivarini – suo malgrado ha disatteso le aspettative, proprio per via dei problemi fisici che ne hanno limitato l’utilizzo fin dal suo arrivo. A rigor di logica, quindi, una sua partenza è più che concreta, come ipotesi.
A questo punto cosa fare? Inserire in organico calciatori che possano conferire esperienza, prestanza fisica e quella malizia necessaria in un campionato bello e imprevedibile come la Serie B. Sull’agenda di Giuseppe Magalini (lusingato dalla corte sfrenata di club di A per Katseris), allora, le priorità sarebbero un attaccante, un centrale difensivo ed un elemento che possa creare squilibri tra le linee, agendo all’occorrenza da sottopunta o esterno.
Ad avere un profilo idoneo alle esigenze dei giallorossi, ci sarebbero Luca Moro e Vincenzo Millico. Moro, attaccante classe 2001 autore di un campionato straordinario a Catania due anni fa, in ogni caso rientrerà al Sassuolo (a cui è legato fino al 2028) dopo la parentesi non edificante con lo Spezia. Riuscire ad accaparrarsi le prestazioni del 22enne non sarà impresa facile, poiché oltretutto ci sarebbe da vincere la concorrenza di almeno altre otto società.
Millico, ventitreenne esterno alto di proprietà dell’Ascoli, ex vivaio Toro (arrivato in estate a parametro zero dal Cagliari), paga un’intesa mai del tutto esplosa con l’ambiente bianconero e si sta lavorando per risolvere anticipatamente il contratto: il Catanzaro, dunque – che in lui avrebbe una valida alternativa a Sounas – resta alla finestra, in attesa di risvolti.
Samuele Mulattieri del Sassuolo, infine, è nome obiettivamente altisonante e per questo quasi irraggiungibile. Per l’ex attaccante del Frosinone – lanciato nella mischia da Dionisi contro il Milan nei minuti finali – ci sarà la ressa in B, tra i top club, se davvero saluterà i neroverdi.