“Non dovremo snaturarci”: i bilanci di Ghion

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Un pezzo pregiato. Probabilmente il più pregiato, del Catanzaro di Vivarini. Autentico faro, punto di riferimento del centrocampo giallorosso la scorsa stagione, culminata con la promozione in serie B. Quest’anno è ritornato sui Tre Colli, tramite Sassuolo, squadra che ne detiene il cartellino, per sua fortissima volontà (varie sono state le offerte pervenute sul tavolo dei neroverdi).

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Andrea Ghion, classe 2000, mantovano di nascita ma ormai catanzarese di adozione. Sì, perché il forte centrocampista è quasi, ormai, una mascotte della tifoseria giallorossa, deliziata dalle sue giocate sopraffini in campo e con il suo comportamento esemplare fuori. Anche all’interno dello spogliatoio, Ghion, è coccolato dai più esperti ma è anche punto di riferimento per i più giovani.

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Mister Vivarini stravede per lui, tanto che, a centrocampo, è l’unica pedina inamovibile nello scacchiere delle Aquile. Per di più venerdì scorso, nella sfortunata trasferta di Venezia, il talento mantovano ha siglato il suo primo gol nei cadetti. Il centrocampista si è concesso alle domande dalla sala stampa del Poligiovino, esponendosi in un momento delicato, anche in vista del derby: ”Siamo in un momento un po’ di flessione – esordisce – ma ci può stare perché la serie B è un campionato molto competitivo. In questo periodo paghiamo a caro prezzo ogni singolo errore però, dal canto nostro, non dovremo snaturarci nelle prossime partite.

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Il giovane fantasista giallorosso, quindi, individua quello che, a parer suo, è stato filo conduttore di queste tre sconfitte: “Dobbiamo avere più fluidità negli ultimi metri – ammette -, serve lavorare su questo ma, comunque, bisogna star tranquilli perché risolveremo questo particolare. In B sono proprio i dettagli a fare la differenza”.

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È un Ghion diverso da quello che aveva vissuto questa dimensione – seppur fugacemente e senza grosse soddisfazioni – tra le fila del Perugia.

Da allora le cose sono cambiate, ma un elemento, in particolare, è rimasto preponderante, ossia la fisicità, in ragione della quale adottare le dovute contromisure: “Vi è una maggiore fisicità rispetto alla Serie C. Le squadre ci aggrediscono uomo su uomo, perché hanno capito come venire a prenderci. Di conseguenza – continua il 18 giallorosso – quando si arriva al contrasto, allo scontro fisico, dobbiamo tener botta”.

“A Perugia ero forse più acerbo, qui da sempre avverto una fiducia da parte di tutti, che mi dà sicurezza, rivela Ghion, il quale, a proposito dei partner che si sono avvicendati nel cerchio del centrocampo, al suo fianco, ammette di trovarsi bene con tutti, indipendentemente dal fatto che si tratti di Verna, Pompetti o Pontisso.

Analizzando questo inizio di stagione, il talento delle Aquile si sofferma su ciò che è mancato in queste ultime uscite, cogliendo l’occasione per sviscerare la sensazione dello straordinario gol realizzato al “Penzo”, definito una “liberazione”: “Ci è mancata quella malizia per capire i momenti – sostiene -, specie contro il Modena e a Venezia, dove abbiamo preso gol evitabili. In questa categoria i dettagli fanno la differenza. Nonostante abbiamo raccolto pochi punti contro squadre di vertice, anche con le squadre di caratura importante possiamo dire la nostra”.

Proiettandosi, invece, al derby contro il Cosenza al “Ceravolo”, il calciatore mantovano non ha dubbi che possa essere la partita del riscatto per il Catanzaro, dove tutte le componenti, incluso il sostegno incondizionato del popolo giallorosso, potranno fare la differenza: Sicuramente è la partita più importante. Serviranno attenzione ed applicazione, oltre alla spinta del nostro pubblico che ci darà una grossa mano anche stavolta”.

Pochi gol, ma strabilianti, fin qui per Andrea Ghion: gonfiare la rete contro i lupi, costituirebbe un punto esclamativo per lui. “Sarebbe un sogno segnare ed esultare sotto la Capraro, perché lì non ho mai segnato. Sarebbe l’apoteosi, conclude.

 

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