Cos’altro può fare mister Daniele Di Donato, se non constatare mestamente la superiorità schiacciante dell’avversario?
Eppure il Latina, sul risultato di parità, ha condotto una buona mezzora di gioco, acquartierandosi davanti la propria area e allontanando in modo pulito gli attacchi del Catanzaro, salvo poi affidarsi ai due attaccanti. Vero è che, al di là di tutto, non si contano parate di Fulignati nel computo generale delle occasioni.
Il 5-0 finale, evidentemente, è sentenza un po’ troppo severa per i pontini, i quali hanno forse commesso un errore: quelle di non assumere un atteggiamento più saggio e ravveduto una colta compromesso il risultato, lasciando aperto spazi ad un Catanzaro che aveva ancora fame e ha dilagato.
Su questo si sofferma Di Donato: “Sapevamo di far visita alla più forte del torneo, ‘quadrata’, con dei cambi pazzeschi, che sa quello che vuole. Alla vigilia avevo detto che avremmo dovuto fare la partita perfetta – ribadisce il tecnico -, eravamo senza quattro titolari importanti, abbiamo retto la prima mezzora, poi dopo il gol è diventato tutto più complicato”.
Il trainer dei leoni alati riavvolge i momenti salienti della gara: “L’errore in mezzo al campo in avvio di secondo tempo ha spianto la strada all’eurogol di Iemmello, quindi è andato tutto a morire. Dovevamo restare compatti per evitare che la situazione degenerasse, ma fa parte del processo di crescita dei nostri ragazzi, che hanno bisogno di sbagliare al cospetto di una squadra esperta, molto fisica oltre che tecnica – ammette -. Dalla panchina chiedevo a gran voce di fare in modo che la partita ‘finisse’ sul 3-0, perché non dovevamo più cercare di attaccare per concedere spazi a gente come Bombagi, Cianci e Curcio. Onore al Catanzaro che non ha sbagliato nulla e ha meritato ampiamente, non solo oggi ma dall’inizio della stagione”.