“Spero che per ‘senatore’ non intendiate vecchio!”, scherza Luca Verna. Vini, ciclismo, animali (in particolare gatti e cani), musica e molti altri interessi, fanno del calciatore del Catanzaro un ragazzo di spessore, ricco di contenuti. Vien da sé che, una normale conferenza stampa, in realtà segua il ritmo della chiacchierata informale, tra amici.
La conversazione, dal Poligiovino, tuttavia vira subito sull’attualità, che vede i giallorossi presentarsi al “Tardini” di Parma da quinti in classifica: insomma, sarà la sfida di cartello della 31^ giornata.
“Abbiamo svolto un campionato oltre le aspettative, che ci colloca in una bella posizione – osserva il numero 8 delle Aquile -. Ora che entriamo nella fase clou saranno otto ‘finali’, le gare più belle. Siamo pronti”. Punto fermo del Catanzaro, concomitante all’arrivo di Foresti nell’estate del lockdown, Verna ha trovato nel conterraneo Vivarini quel riferimento che lo ha portato a diventare un calciatore nuovo, diverso, una colonna dello spogliatoio.
Di conseguenza, uno come lui – del blocco dei veterani – è stato determinante nell’inserimento dei giovani: “Per assimilare il lavoro particolare del mister occorre tempo, così com’è avvenuto per noi. Chi si è trovato a lavorare con questi principi, magari alla prima esperienza in B, ha avuto bisogno di altro tempo per adattarsi – spiega -. Ma i ragazzi sono stati bravi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, infatti il mister dispone di molte più scelte rispetto all’inizio della stagione, dove forse ha preferito più affidarsi al gruppo storico”, osserva saggiamente Verna.
E a proposito dei giovani, aggiunge un aneddoto illuminante, da fratello maggiore: “Devono far tesoro di questa esperienza. In loro vedo principalmente attaccamento al lavoro quotidiano, che ricorda me alla loro età. Quando avevo ventidue anni arrivai a Pisa – racconta – e Gattuso intendeva questo atteggiamento come ‘l’amor proprio’, ossia il mettere passione in ciò che si fa, per crescere”.
Il “sette polmoni” dell’US, colui che sgomita in mediana e fa legna, per agevolare il lavoro dei compagni, ecco chi è Luca Verna, che ammette di non individuare grosse differenze tra Ghion o Petriccione come partner, ritenendoli “così simili, ma così diversi”: “Io devo correre, a me non cambia granché!”, ironizza.
Rientrato in cadetteria dopo la trionfale cavalcata dello scorso anno, che ha avuto in lui un protagonista indiscusso, il centrocampista abruzzese mette in risalto le peculiarità di questo torneo: “Ho trovato una B più competitiva, mai così equilibrata in avanti, con tanta qualità in quel ‘gruppone’ di cinque-sei squadre, lì davanti, di cui facciamo parte noi – sostiene -. Essere lì a giocare per i playoff per noi è un motivo ulteriore di orgoglio“.
Intanto, prima di ragionare eventualmente sui playoff, c’è Parma sul percorso, memori dei cinque schiaffi presi all’andata: “È una squadra che spesso vuol farti credere di fare la partita, proprio com’è capitato a noi, all’andata – ammette -, anzi, se ricordiamo la prima mezzora di quella partita, sembrava quasi un dominio da parte nostra! Ma l’avversario non si era scomposto o innervosito, come se avesse un piano tattico”.
“Sono bravi nelle ripartenze, nell’aggredire alle spalle – aggiunge Verna sui ducali, tracciando il tipo di gara che si attende – e penso che faranno più o meno la stessa partita di settembre. Ma abbiamo più esperienza da allora, quindi dobbiamo far tesoro degli errori commessi. Mi aspetto tutt’altra partita”.
Sicuramente il Catanzaro arriverà senza ansie o le frenesie di chi ha l’obbligo di fare posta piena, visto lo splendido percorso tracciato: “L’assenza di pressione è relativa – puntualizza – perché sebbene l’obiettivo primario nostro sia stato centrato, ora che siamo lì vogliamo giocarcela, vogliamo divertirci! Poi, ai playoff eventualmente, avvertiremo la stessa pressione di chi era partito per questo obiettivo fin dal principio”, rivela.
Carta in più da giocare, anche stavolta, l’apporto del pubblico di fede giallorossa che riempirà il settore ospiti del “Tardini”. Ma l’immagine che Verna ha nel cuore e nella mente, a proposito dei tifosi, è una in particolare: “Per me quella di Genova rappresenta la giornata più bella, fino ad oggi, che porterò con me – dice, quasi commosso -. Anche a Parma sarà una cornice di ben altra categoria, un vero spot per il calcio“.
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