Da Palermo trapelano voci di uno spogliatoio sereno, di un gruppo stretto attorno al tecnico. Ciò, per quanto riguarda “l’interno”, sentendo gli addetti ai lavori. Invece in città i mugugni e le perplessità non mancano. I rosanero, a prescindere, rappresentano uno degli organici più forti e strutturati della Serie B, ma le ultime settimane, avare di grosse soddisfazioni, hanno segnato una scia intermittente nei risultati.
Una sola vittoria nelle ultime sei partite: questo non è certo ruolino da squadra che vuole ritagliarsi una posizione di rilevanza in ottica futura, in linea con una città che, tradizionalmente, ha occupato una dimensione importante nel calcio italiano. Le sconfitte in casa con Lecco e Cittadella, i pareggi con Spezia e, l’ultimo in ordine di tempo, a Terni, sono come nuvole impetuose all’orizzonte per Eugenio Corini.
Eppure, il tecnico del Palermo dalla zona mista del “Liberati” non palesava alcun sentimento disfattista, specie in previsione del match contro un Catanzaro rinfrancato dalla splendida vittoria nel derby. Le due squadre si trovano a pari punti, a quota 24, ma con stati d’animo diversi, con i fantasmi che aleggiano in casa rosanero: il pareggio con la Ternana, dunque, accentua una situazione di per sé delicata ed è sottinteso che l’allenatore, in questo momento, sia l’osservato speciale.
“Saremo chiamati ad un pronto riscatto già nella gara contro il Catanzaro”, annunciava Corini domenica pomeriggio, il quale auspica di recuperare qualche elemento dall’infermeria, su cui poter contare domani sera, al “Renzo Barbera”.
Quel che è certo, da sponda giallorossa, è il nuovo – ennesimo – esodo, al seguito delle Aquile.
