Parla Pompetti: “Il Catanzaro prima di tutto”

Pompetti

“…Lavorare insieme per raggiungere nuovi traguardi e consolidare il legame tra il calciatore e il club”, si legge nella nota con la quale l’US Catanzaro, nel pomeriggio di ieri, ha ufficializzato il rinnovo di Marco Pompetti.

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Non avrebbe potuto utilizzare parole migliori, più intense, il sodalizio di via Gioacchino da Fiore, per fare riferimento ad un calciatore che ben presto si è affermato come uomo-simbolo, tra più amati da parte della tifoseria.

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Ed era prevedibile che la Serie A si accorgesse di lui, di quel sinistro sopraffino, delle sue qualità tecniche abbinate alla disinvoltura di un veterano, non certo un ventiquattrenne che deve masticare altro pane duro prima di sbocciare definitivamente e affermarsi: ma il ragazzo promette bene ed effettivamente merita di ricevere le lusinghe dai piani alti (Empoli su tutte). Ma non è ancora il momento di imboccare altre vie: il Catanzaro prima di tutto, parola di Pompetti.

“Sto facendo bene e ne sono contento, ma prima il bene della squadra, poi i traguardi personali”. Il forte centrocampista dell’US non ha dubbi e parte da questa imprescindibile considerazione nell’esporsi ai microfoni del Poligiovino, eccezionalmente questo pomeriggio.

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“Siamo riusciti a trovare l’accordo, era ciò che volevo soprattutto in questa finestra di mercato, perché in tal modo potremo continuare così e levarci grosse soddisfazioni”, sottolinea il classe 2000 alludendo all’eventualità di andar via già ora.

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Ma chi vorrà aggiudicarsi le prestazioni di Pompetti dovrà ripassare e citofonare non prima di luglio. Nel frattempo, l’ex Inter non si muove dai Tre Colli, benché fiero di aver ricevuto le avances di club di A (“fa sempre piacere”, dice a riguardo).

Pompetti

La saggezza di chi, a dispetto della giovane età, si barcamena con cautela e, con pragmatismo, resta fedele alla realtà senza fare voli pindarici:Penso sempre al presente e non al futuro, a concentrarmi e dare del mio meglio per la squadra ed evidentemente ciò ha fatto sì che ottenessi il rinnovo – ammette il 21 delle Aquile – quindi non posso che ringraziare il presidente e il direttore, il mister per la fiducia e i compagni per l’aiuto”.

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Giunto in Calabria nell’estate 2023, quella seguente alla straordinaria cavalcata e all’alba di un nuovo domani per l’US, è indubbiamente un Pompetti diverso oggi. In punta di piedi ha conquistato la fiducia di Vivarini e Caserta, dimostrando di saper orchestrare al di là dei partner della mediana; questo tipo di gioco, magari meno spumeggiante, sta premiando proprio i centrocampisti che puntualmente finiscono a referto alla voce “gol fatti” (vedi Pontisso, ad esempio).

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“Mi sento più maturo nelle scelte con e senza palla, ma devo migliorare su tutti i punti di vista – rivela – specie nell’individuare la giocata giusta ed essere meno istintivo e più lucido”, sostiene il centrocampista abruzzese, il quale, nello stilare la personalissima “classifica” dei gol fin qui realizzati, non cela il rammarico per l’epilogo del derby.

Pompetti Reggiana

Il gol più bello? Quello di Palermo! Se avesse portato alla vittoria, invece, non avrei avuto dubbi nel ritenere quello di Cosenza il più importante! Però al ‘Barbera’ ci ha permesso di vincere”, confessa Pompetti, ancora avvilito per il pareggio patito in extremis.

Sekulov Pompetti

Il “Druso” – stadio che conosce bene – scandirà allora la ripresa delle ostilità per il Catanzaro, reduce da una chiusura di 2024 sotto i fari dell’entusiasmo, visto il successo contro la Salernitana ed un ragguardevole sesto posto in classifica: “Ora serve continuità, non è facile riprendere dopo una sosta seppur breve – avverte -, quindi servirà concentrazione contro una squadra che deve salvarsi e per questo ci darà filo da torcere. Sarà difficile”.

Pompetti derby

Le sue parole, tuttavia, non lasciano trapelare allusioni diverse, da ex col dente avvelenato: no, il Sudtirol è acqua passata, avara di grosse emozioni per lui. “Magari non è andata benissimo, ma è un’esperienza che mi ha permesso di crescere, come uomo e come calciatore – dice – quindi non nutro rancore. Affronterò la partita come tutte le altre, senza caricarla di ulteriori pressioni”.

Iemmello Pompetti

Dall’aria dell’Alto Adige al vento di Catanzaro, un clima diverso, che lo aiuta a rendere: “Qui mi sento a mio agio e chi mi vuol bene lo nota, le prestazioni dipendono molto dal mio stato d’animo fuori dal campo – confida -. Sono orgoglioso di ricevere il calore dei tifosi, l’amore nei nostri confronti ci spinge a dare il massimo e giocare con entusiasmo”.

Pompetti

Ecco, dopo mesi di “cantiere aperto”, durante i quali non sono mancati i mugugni dall’esterno, il gruppo di Caserta ha trovato la propria identità: “Dovevamo conoscerci tutti e ora che stiamo venendo fuori e ci siamo ‘sciolti’ con naturalezza, dobbiamo continuare”, sostiene l’ex Pescara, secondo il quale anche i piazzati possono fungere da arma per poter far male (“abbiamo qualità nel calciare e nell’andare a saltare”, dice).

Pompetti

Condizione critica per il Sudtirol, che ospiterà il Catanzaro domenica alle 15. Memori, però, di quanto siano arcigne e insidiose le squadre allenate di Fabrizio Castori (basti pensare al doppio confronto con l’Ascoli, lo scorso campionato), i giallorossi drizzano le antenne e si preparano a battagliare.

Pompetti al Marulla

“La gara di Ascoli è stata la più complicata lo scorso anno, sul piano tecnico e sul non essere riusciti a esporre il nostro gioco – ammette -. Ricordo che ci avevano messo in enorme difficoltà, provando a innervosirci, quindi mi aspetto un avversario che faccia più o meno le stesse cose. Sarà difficile, ma se ‘pareggiamo’ l’aspetto agonistico, duelli e contrasti, tecnicamente possiamo venir fuori e vincere la partita“.