Tre giorni pieni di stacco per il Catanzaro, altrettanto non fa il Parma, che porta avanti la scaletta in quel di Collecchio, verso la sfida di Pasquetta.
Anche oggi lavoro perlopiù tattico per i crociati, focalizzato su fase difensiva e offensiva e sulle palle inattive, concludendo il tutto con la consueta sgambata a campo ridotto. E domani ci si ritroverà nuovamente al Mutti training center, ancora di mattina: vietato abbassare l’asticella della concentrazione, specie per chi intravede il ritorno in A, oramai a pochi metri.
Ma guai esporsi in questi termini, dopotutto ci è passato anche il Catanzaro di Vivarini, lo scorso anno, bravo tra l’altro a spegnere sul nascere facili entusiasmi, benché a ridosso del traguardo. Quel “non abbiamo fatto un bel niente” di Enrico Delprato, basta e avanza per tenere a freno la fantasia.
Già, perché il capitano del Parma è necessario “pedalare forte”, in attesa di un avversario che ha tolto l’etichetta di “matricola” da mesi e si presenterà al “Tardini” forte delle sue consapevolezze, di una spensieratezza acquisita naturalmente e, soprattutto, di un settore ospiti (e magari qualcun altro elle tribune) anche stavolta gremito, nel mentre la prevendita volta e i 1852 tagliandi disponibili per i supporters giallorossi dovrebbero polverizzarsi da qui a breve.
Saranno decisive queste ore, poi, per stabilire la reale entità del disguido occorso al collaterale, per Luca D’Andrea, che ha alzato bandiera bianca nel primo tempo del match della Nazionale Under 20 in Romania: nulla che possa destare eccessive preoccupazioni e gli auspici convergono in questa direzione.
Così come, contestualmente, il rivedere Ghion insieme al gruppo, mercoledì alla ripresa, potrà generare la speranza di ritrovarlo tra i convocati per la via Emilia, sebbene le condizioni del play mantovano siano giocoforza lontane dal top: servirà aspettare un po’ per ritrovarlo sui livelli ottimali.
Ma Vivarini si tiene caro Petriccione, faro del centrocampo giallorosso di questo girone di ritorno, totalmente a suo agio indipendentemente dal partner in mediana.
“Ora che siamo lì, vogliamo arrivare il più in alto possibile. Ci proveremo come abbiamo sempre fatto”, annunciava Vandeputte, qualche giorno fa, sulle colonne di Fanpage, fintanto che il presidente Noto si apprestava a glissare con diplomazia e ironia sulla RAI, ospite di “Casa Italia”.
Simpaticamente incalzato circa la reale possibilità di tentare il salto in A – che, ammettiamo, avrebbe del clamoroso – il numero 1 del sodalizio giallorosso si è limitato ad un “siamo tutti sognatori”, pur riconoscendo l’eccellente percorso fin qui portato avanti, andato ben oltre le aspettative.
Mercoledì la ripresa dei lavori, dunque, e si ricomincerà a fare sul serio, partendo dalle annotazioni redatte dall’utile test col Sambiase, tastando le condizioni di coloro che, a titolo precauzionale, sono stati risparmiati dall’impegno.