“Passi indietro…” rispetto a cosa? – Il Corsivo

Fabio Caserta sotto la Curva

Riflessione imprescindibile. Fare “dei passi indietro” (Caserta docet) implica l’aver fatto “dei passi in avanti”, prima..! Allora “dei passi indietro”, ma rispetto a cosa?!

Negro Carburanti

Se un ragazzino ha, di per sé, la media del “5.5” a scuola e porta a casa un altro “5” dopo un’interrogazione, è il caso di dire “ho fatto dei passi indietro”? Si tratta di un rendimento tutt’altro che eccelso, che rasentava a stento la sufficienza striminzita anche prima.

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Verosimilmente, in relazione a cosa il Catanzaro ha fatto “dei passi indietro sul piano del gioco” (citando testualmente le parole dell’allenatore dopo il 2-2 col Modena)? In confronto alla vittoria – l’unica – ottenuta contro la Carrarese? Alla buona performance all’esordio contro il Sassuolo?

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Perché il refrain delle recenti uscite, al di là dei punti raccolti, vede un Catanzaro che non decolla, in cerca di idee in attacco, di una sua identità. Il continuo cambio di uomini e sistemi in queste prime otto partite di campionato, accentua una qual certa confusione.

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In mancanza di Iemmello, lì davanti, Biasci e Pittarello sono parsi tra loro come due estranei; Coulibaly – uno dei pochi a ben figurare all’Arechi insieme a Pigliacelli, la settimana prima – neanche lanciato a gara in corso; Buso non considerato e Seck usato col contagocce.

Trinkenhaus

A ciò si aggiunga un gol subito – il raddoppio del Modena –  da un’azione innescata da corner a favore, in barba alle marcature preventive sfasate. Insomma, tanto su cui lavorare, ma non lo si scopre certo oggi.

Caserta sotto la curva con la squadra

Di buono – per carità – l’aver salvato capra e cavoli (e panchina, ci permettiamo di dire) sul finale, acciuffando un pareggio che fa pur sempre classifica in chiave salvezza, con l’auspicio che possa portare quella sterzata attesa, nelle convinzioni, soprattutto.

Esultanza La Mantia contro il Modena

Perché non si tratta di avanzare illazioni gratuite e scevre da ogni logica, ma fotografare la realtà con senso critico, rammarico e speranza che i fatti possano smentirci nel breve periodo, (ri)mettendoci sul giusto binario.

Sul giusto binario, sì, magari a cominciare da Bari, venerdì 18 ottobre.

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