Pisa chiamato a dare risposte: arriva il Catanzaro

“Se devo guardare una partita in tv, scelgo il Catanzaro. Parola di Alberto Aquilani. Una carriera – quella in campo – costellata dai più prestigiosi palcoscenici internazionali, anche in maglia azzurra. Da allenatore, giovanissimo e giustamente acerbo, un percorso che deve sbocciare e in tal senso Pisa può significare davvero tanto per il tecnico romano.

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Prende appunti da Vivarini, evidentemente, e non ne fa mistero. Allora torna pertinente l’affermazione (di cui sopra) lanciata ai microfoni del “Ceravolo” dopo il match d’andata, a dicembre, che riecheggia nelle nostre menti a pochi giorni dalla sfida di ritorno.

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Un cammino altalenante per i pisani (prima e dopo l’incrocio con il Catanzaro) inversamente proporzionale alle ambizioni ed alle cospicue possibilità della proprietà. Allora, quando il percorso è intermittente e mancano pochi metri alla fine, ci si può solo dare il colpo di reni per lo sprint finale e chissà che il traguardo non coincida con l’insperato accesso ai playoff.

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Ecco, se l’ottava posizione (l’ultima per prendere parte agli spareggi, adesso occupata dalla Samp) fosse come il fuorigioco, il Pisa avrebbe “mezza spalla” oltre la linea: nono posto a quarantaquattro punti, una sola lunghezza dai blucerchiati, ma può succedere di tutto. Perciò sarà determinante fare risultato.

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Il Catanzaro arriverà al “Romeo Anconetani” (già “Arena Garibaldi”) venerdì sera con l’intento di consolidare la quinta posizione in graduatoria e possibilmente blindarla, pur dovendo metabolizzare il nuovo infortunio occorso a Ghion (gli esami hanno evidenziato la lesione ai flessori della coscia sinistra LEGGI QUI), che fa il paio con il forfait di D’Andrea.

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Sullo sfondo Ambrosino, per il quale non ci sarebbe da preoccuparsi eccessivamente: uscito malconcio con la Cremonese per un pestone, l’attaccante che aveva trovato la prima gioia in giallorosso proprio contro i toscani, dovrebbe recuperare, quand’anche non dovesse figurare tra i titolari per la partita.

Abbondanza di cerotti, comunque, anche in casa Pisa: le noie all’adduttore per Hermannsson ed un sospetto stiramento per Veloso non permettono a mister Aquilani di dormire pancia in giù, ma il rientro di Tramoni e Calabresi a cui dovrebbe aggiungersi anche Torregrossa, almeno inducono a tirare un sospiro di sollievo.

Chi mancherà, di sicuro, non sarà un calciatore, ma un membro dello staff tecnico: Cristian Agnelli, una delle meteore passate dai Tre Colli nella sciagurata parentesi in B, nel 2005, per poi affermarsi come bandiera al Foggia. L’ex calciatore, quindi, dovrà osservare un turno di squalifica (LEGGI QUI).

Il Pisa è chiamato a dare prova di coerenza e contiguità col primo tempo mostrato a Bari, non con la ripresa che ha evidenziato dei passi indietro. Un punto, quello ottenuto al “San Nicola”, accolto recriminando per ciò che si sarebbe potuto (e dovuto) fare.

Una volta trovato il vantaggio, gli uomini di Aquilani sono mancati in mordente e cattiveria nei sedici metri, elementi essenziali in un “tritacarne” come la B, in cui occorre saper tenere botta contro chiunque.

Alla fine ne è maturato un 1-1 che, almeno, oltre a fare classifica, restituisce finalmente punti dopo le ultime trasferte a vuoto. Risposte edificanti, da cui prendere spunto per affrontare il Catanzaro di Vivarini: “Speriamo di far tesoro degli errori, perché affronteremo un avversario che gioca bene e dobbiamo preparare la partita al meglio”, aveva detto l’ex calciatore della Roma, il quale non ha mai celato – come affermato in apertura – la propria stima per i giallorossi.

Dello stesso avviso l’attaccante Moreo ed il portiere Nicolas (in foto), per i quali contro l’US “sarà una partita fondamentale e servirà arrivarci freschi”. Emblematiche, poi, le parole dell’estremo difensore brasiliano (con un passato alla Reggina), che crede nella qualificazione ai playoff: “Dobbiamo puntare in alto, consapevoli di potercela fare, con questo spirito”.

Un altro allenamento e poi la rifinitura, giovedì, scandiranno la tabella di marcia fino al momento della sfida.

 

 

 

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