Le lancette corrono velocemente, ai piedi della Torre. Il Pisa ingrana la marcia verso Catanzaro, dove sarà ospite sabato pomeriggio, con l’obiettivo, intanto, di fornire una prova all’altezza dell’entusiasmo e dell’energia dei padroni di casa, reduci dalle vittorie con Cosenza e Palermo.
Ha senza dubbio vissuto momenti migliori ed è in cerca di soluzioni alternative, Alberto Aquilani, non tanto per il rendimento dei suoi – i quali hanno dimostrato nelle ultime uscite di non riuscire a pungere molto – quanto per un conto aperto con la buona sorte. E non parliamo di risultati (l’attuale posizione in classifica, esattamente a metà, è sì migliorabile, ma non è nulla di grave) ma di infortuni: l’infermeria del “Cetilar” è parecchio affollata ultimamente.
Era noto a tutti che gli infortuni dell’esperto Torregrossa e di Calabresi non fossero quisquilie, ma il responso degli accertamenti ha levato via ogni dubbio: i due calciatori non torneranno in campo prima dell’avvio del girone di ritorno, il che significa per l’anno nuovo, al pari dei lungodegenti Toure, Jureskin e Tramoni (quest’ultimo addirittura in primavera). Se non altro non desta preoccupazione Leverbe, che al “Ceravolo” dovrebbe esserci, almeno in panchina, così come capitan Caracciolo, ormai rientrato in gruppo.
Al Pisa manca proprio un uomo di peso in avanti come Ernesto Torregrossa, falcidiato dai guai fisici: per l’attaccante naturalizzato venezuelano, si tratta del quarto stop di questa stagione – considerando anche quello patito nell’amichevole di Como, alla spalla – e addirittura il sesto in questi due anni a Pisa.
Ma non è tutto. Arturo Calabresi, operato al menisco in estate – ciononostante aveva risposto “presente” alla prima di campionato contro la Samp – si fa male proprio nel match in cui era tornato titolare, dopo oltre due mesi. Destino davvero beffardo.
Indicazioni positive da San Piero a Grado, in questi giorni, sono giunte dall’islandese Hermannsson, a questo punto seriamente candidato per un posto da centrale difensivo contro i giallorossi. Timidi, segnali incoraggianti, si intravedono da Gliozzi, D’Alessandro e De Vitis, i quali comunque devono eguagliare il passo dei compagni, per cui la condizione migliore è ancora lontana.
Marin (ex di giornata) e compagni dovranno stringere i denti anche a Catanzaro, per cercare di fare risultato e invertire il trend. Una sola vittoria (a Bolzano, ormai un mese fa) nelle ultime sei apparizioni, non sono in linea con le ambizioni della miliardaria proprietà che punta alla Serie A nel giro di qualche anno, ad onor del vero.
Ma Aquilani, tecnico valido e assolutamente di prospettiva – che si è dimostrato anche ottimo comunicatore e talent scout – ha finora lavorato con la cartucce a disposizione, faticando a mettere insieme, di volta in volta, un undici da lanciare in campo e poter confermare, infortuni permettendo.
Domani – venerdì – rifinitura e poi partenza alla volta della Calabria.