Catanzaro nettamente superiore.
Eppure aveva parlato di ambizioni e motivazioni, alla vigilia, Raffaele Di Napoli.
Peccato che, nello sport come nella vita, i buoni propositi, le buone intenzioni, di volta in volta debbano incontrare o scontrarsi con la realtà. La realtà per il Giugliano implicava un Catanzaro troppo forte.
Ma un Catanzaro troppo forte per tutti, quest’anno, anche per la squadra gialloblu, che comunque è andata più volte vicina al gol nella ripresa, impattando contro un Fulignati in versione super: non solo i giallorossi si sono dimostrati spietati e qualitativamente di altro pianeta, ma anche il portierone dell’US ha fornito una della sue migliori performance.
Alla fine, nella sala stampa del “Partenio – Lombardi”, si presenta un mister Di Napoli sconsolato, a commentare in poche battute lo 0-4 patito per mano delle Aquile di Vivarini.
“C’è poco da dire, oggi non siamo scesi in campo – ammette, avvilito, il tecnico campano -. Chiediamo scusa alla proprietà ed ai tifosi”.
Rendendo merito al valore del Catanzaro, Di Napoli continua la sua disamina: “Sì, avversari forti, ma noi siamo stati troppo timorosi, in campo – dice -. La cosa bella di questa domenica, l’applauso finale rivolto ai giocatori dai nostri tifosi, ai quali faccio i complimenti, per aver comunque rivolto un tributo alla squadra”.
Giugliano chiamato a formalizzare la matematica salvezza e poi, eventualmente, progettare un piazzamento nella griglia playoff. Tuttavia, è obbligatorio cambiare marcia: “Nel secondo tempo avremmo potuto segnare, abbiamo cercato di giocare un po’ di più la palla, perché siamo stati meno timorosi – osserva il trainer dei Tigrotti -. Fulignati, poi, ha fatto due grandi parate, abbiamo preso due pali, però non c’è stata partita. Il Catanzaro ci è stato superiore, nettamente“.