Partita dai due volti, quella del “Mario Rigamonti”. Il vantaggio pescato da Biasci prima dell’intervallo con una splendida incornata (non proprio la specialità della casa, vista la statura dell’attaccante toscano) lasciava presagire un ritorno in campo con uno spirito ugualmente battagliero.
Invece il Catanzaro paga un approccio forse “molle” nella ripresa, al cospetto di un Brescia che ha ha giocato per vincere, racimolando le sue occasioni, alcune delle quali ghiotte. Nel computo generale, l’1-1 è un risultato che ci sta tutto. Un pareggio che accompagnerà le Aquile durante la sosta, prima di tornare in campo in casa della capolista.
“Poco tatticismo e tanta voglia di fare risultato“, dice Vincenzo Vivarini, a caldo, nel post-partita: “Ce la siamo giocata a viso aperto – annuncia -. È stata una partita bella da vedere, specie dal pubblico e questo mi rende felice, perché è essenziale far divertire i tifosi, vista soprattutto la festa sugli spalti per questo splendido gemellaggio“.
Settore ospiti del “Rigamonti” ugualmente gremito da tifosi residenti nel centro-nord e su questo aspetto si sofferma il trainer di Ari: “A fine partita mi ero soffermato per ammirare il settore ospiti, comunque pieno – aggiunge -. La bellezza del calcio sta in queste emozioni“.
Venendo alle dinamiche squisitamente tattiche, non si può non riflettere sull’ennesima palla alta incassata dal Catanzaro, che continua a difettare nel gioco aereo: “Siamo stati ingenui sul gol subito, ma il Brescia ha avuto almeno due/tre situazioni importanti come noi, del resto – ammette il timoniere dell’US -. I cambi che ho effettuato, specie in attacco, erano mirati per vincerla. A destra, poi, siamo stati molto penetranti e altrettanto avremmo dovuto fare in mezzo al campo, dove potevamo puntare centralmente la linea difensiva, però loro si chiudevano bene. Alla fine va bene così, risultato più che giusto“, sottolinea Vivarini, ponendo in evidenza anche le rotazioni, proprio “per dare importanza a tutti”.
Peccato che Ambrosino e Donnarumma (nonostante un impatto positivo nel finale) non abbiano inciso oltremodo, a tal proposito. Le Rondinelle, comunque, mettono a referto varie situazioni con le quali hanno impensierito Fulignati, a testimonianza di quanto prevedeva il tecnico giallorosso: “Mi aspettavo questo tipo di partita da parte loro, bravi a guadagnare il campo e ad accerchiarci bene, facendoci correre e noi siamo poco abituati a farlo – sostiene Vivarini -. Però abbiamo lavorato bene anche sulle aggressioni nelle zone alte, facendo ciò che avevamo preparato”.
Insomma, una sfida arricchita dai veri valori dello sport, quali il fair play e l’amicizia tra le opposte tifoserie, sostanzialmente non poteva che registrare segno “X“: tutti contenti, un punto che consolida la posizione del Catanzaro in chiave playoff (ora a quota quarantanove) e consente al Brescia di Maran – a dieci lunghezze – di muovere ulteriormente la classifica, facendo un altro passettino in avanti.
Parma, a “Pasquetta”, sarà un bel banco di prova per le Aquile.