“Catanzaro dà qualcosa di unico”. Parole d’amore, parole da figlio di questa terra, quelle spese da Pietro Iemmello nel corso di un evento speciale, che vede per protagonista la Lega Pro.
Intervenendo in occasione della presentazione della Digital Collection realizzata da “Panini”, Iemmello ha avuto modo di portare i suoi saluti – in collegamento video – come simbolo dell’US Catanzaro.
Quella ideata da “Panini”, emblema di amore per il calcio per tutti gli appassionati e collezionisti di figurine dei calciatori da molti decenni, è una sorta di rivoluzione che dà voce a quella grossa fetta di tifosi che nell’album tradizionale non trovava spazio. L’innovativa collezione digitale (in tutto 460 figurine, con 22 giocatori per ogni squadra di Serie C), quindi, consentirà di abbracciare tutta l’Italia calciofila, partendo prima dal digitale per poi essere sviscerata nella sua accezione più bella e tradizionale: appiccicare le figurine sull’album cartaceo. Quanti di noi sono cresciuti così? Scambiare le figurine fuori scuola, all’oratorio o allo stadio: nulla di più bello, ad ogni età!
E Pietro Iemmello, che di questa Serie C è uno tra i gonfalonieri più rappresentativi, ha avuto modo di portare il suo messaggio alla sede di Firenze, in un collegamento congiunto con Alberto Paloschi, prodotto del Milani che, negli anni, ha avuto modo di girovagare in tutte le categorie, divenendo giocatore cardine del Siena, nel girone B.
“Essendo catanzarese vivo ciò che vive la città, da tifoso – dice il numero 9 dell’US -. In piazze del genere, quando ci si gioca qualcosa di importante, la gente si compatta ancor più, vi è unità di intenti”. Riscuotendo gli elogi dei presenti (a cominciare dal presidente della Lega Pro, Matteo Marani) per il suo score in campionato che lo vede capocannoniere con 19 gol e per l’andamento del Catanzaro (ritenuto “il Napoli della Lega Pro” per il suo cammino), Iemmello aggiunge: “Mi rifaccio a quella che è una frase per antonomasia, al ‘sud si vive di calcio’, ed è vero! La gente trasmette passione e orgoglio nella quotidianità e Catanzaro, come altre città, dà qualcosa di unico e ti fa sentire importante”.
Imbeccato in un gioco di risposte con Paloschi, Pietro riporta un paio di curiosi aneddoti: “Il difensore più forte che io abbia mai incontrato? Chiellini! Nell’andargli incontro, una volta, mi feci male per quanto era ‘spigoloso’! Siamo amici e ricordo che, a fine partita, ci scambiammo anche le maglie”.
Infine, in un simpatico scambio con il centravanti del Siena, conclude: “Quale dote vorrei avere di Paloschi? Il colpo di testa”. E, a sua volta, Paloschi replica: “Io vorrei poter segnare tutte le domeniche, come lui“.