La maturità tecnico-tattica di Andrea Ghion non sorprende più nessuno.
Una maturità figlia del dono che ha in sé, ma soprattutto del lavoro portato avanti nel tempo. E questo atteggiamento da veterano, si vede nel modo di destreggiarsi in campo, con la palla ai piedi.
In sala stampa, il talentuoso centrocampista dell’US Catanzaro offre la sua chiave di lettura sul 4-0 imposto all’Audace Cerignola. Doveroso, però, un elogio ai compagni, prima di tutto: “Non mi piace soffermarmi a parlare di me – precisa il ragazzo -. I miei compagni sono molto importanti, sono loro ad esaltare le mie qualità. Fin dal mio arrivo, mi sento in una seconda famiglia, per questo in campo rendo al meglio”.
Nonostante un campo ai limiti della praticabilità, il Catanzaro non ha minimamente sconfessato il suo credo calcistico, votato al fraseggio nello spazio stretto, senza spendersi col tocco in più”: Anche se il campo non è nelle migliori condizioni, cerchiamo di esprimerci sempre al meglio – dice -. Siamo cresciuti, anche nell’avere pazienza e se capita qualche errore ci supportiamo a vicenda, continuando a ‘martellare’ con le nostre idee”.
Il +8 in classifica adesso non deve indurre le Aquile ad abbassare la guardia e lo stesso Ghion suona la carica: “Dobbiamo continuare così, sempre giocando la palla a terra. Abbiamo capito che il girone di ritorno sarà diverso, quindi dobbiamo vincere tutte le partite senza guardare in basso“.
E sul Messina, prossimo avversario, aggiunge: “Sarà una gara difficile, contro un avversario in risalita dopo le tre vittorie consecutive – avverte -. Il Messina vuole centrare la salvezza, ma noi ci giochiamo qualcosa di più grande, quindi andremo lì per i tre punti”.