Ripercorre questi ultimi, straordinari, mesi, Tommaso Biasci.
Intervenendo sulle colonne di TuttoB.com, l’attaccante del Catanzaro ha riavvolto il nastro di quest’annata trionfale, partendo fin dal suo arrivo sui Tre Colli, nel gennaio 2021.
E la conclusione, l’affermazione che più di ogni altra spicca, è la seguente: “Questa promozione parte da lontano”.
Elogiando l’operato della società ed il lavoro di Vincenzo Vivarini (del quale rivela quanto sia stato importante nella sua scelta di trasferirsi dal Padova), Biasci opera un’analisi a trecentosessanta gradi, dal ruolo dei senatori al valore di un gruppo, inteso come una famiglia: elemento, quest’ultimo, che indubbiamente ha fatto la differenza, indipendentemente dalle qualità tecniche eccelse dell’organico.
L’intesa – dentro e fuori il campo – con il partner d’attacco, Pietro Iemmello, poi il feeling col mister e con la città: il numero 28 delle Aquile si racconta in poche battute, esponendo quelle che, a parer suo, sono state le componenti determinanti per una promozione confezionata con largo anticipo, macinando record su record.
Vittoria che, per l’appunto, stando alle parole di Biasci, affonda le sue radici dopo la bruciante eliminazione di Padova nei playoff, passando dal ritiro estivo, allorquando è bastato guardarsi negli occhi, tra fratelli, per dire “sì, possiamo farcela, è il nostro momento”.
Ritenendo il Crotone accreditato numero 1 per i playoff e la Reggiana per la volata finale in vetta al girone B, il calciatore toscano si proietta alla Serie B che sarà. E sulle sue personali ambizioni, osserva: “Ho fame di vincere e dimostrare il mio valore anche in una categoria superiore, nella quale sono certo che il Catanzaro, con qualche ritocco e seguendo l’esempio di Bari e Sudtirol, potrà far bene”.
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