“Questa spensieratezza, la nostra forza”: Vivarini alla vigilia

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“Ve l’avevo detto”. Quanta soddisfazione suscita questa osservazione in chi la pronuncia?! Sì, Vincenzo Vivarini “ce l’aveva detto”. Cosa? Che la crescita del Catanzaro, del suo Catanzaro, sarebbe stata figlia del tempo. Questione di settimane, durante le quali ogni cosa ha trovato la sua collocazione. E questo si ricollega a quanto affermato dal tecnico dopo il derby, a caldo (LEGGI QUI) quando sottolineava ai microfoni “non siamo più quelli di inizio anno”.

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No, i giallorossi hanno dimostrato di poter cambiare pelle, imparando a gestire, a soffrire, perché la B è questa. Allora, archiviata la magnifica vittoria nel derby – al di là degli strascichi di cronaca che purtroppo hanno segnato il post-gara e per il quale è bene che da Cosenza facciano chiarezza – il campionato corre e non aspetta: domani pomeriggio il “Ceravolo” sarà nuovamente teatro di emozioni, contro un altro avversario.

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Di scena, la Reggiana di Nesta, squadra “affetta” dalla predisposizione a pareggiare (ben quindici i segni “x” maturati finora): l’ex bandiera di Lazio e Milan, alla vigilia, non è mancato nel tessere le lodi per l’amico Vivarini e per Iemmello, suo pupillo a Frosinone qualche anno fa (LEGGI QUI). In questo caso, tuttavia, l’esperto tecnico di Ari si guarda bene dal farsi abbindolare dai complimenti o da altri fattori.

“Ci aspettiamo una partita molto difficile contro una squadra che sa difendere e per questo avremo non pochi problemi nel trovare spazi e profondità – avverte Vivarini -. Servirà da parte nostra un lavoro diverso rispetto a quanto fatto ultimamente, andando come sempre oltre i nostri limiti per fare risultato in una gara ricca di incognite“. 

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Importante rivedere gli appunti dell’andata, quando il Catanzaro è inciampato al “Mapei” nel giorno di Santo Stefano: “Pur avendo il pallino del gioco abbiamo perso non perché sia stato sbagliato l’approccio – spiega, ripercorrendo i tratti salienti di quella giornata – ma per questioni tattiche. Da allora ad oggi, però, abbiamo maturato un altro sapere.

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Vivarini

Ecco, sì, l’US potrà trarre beneficio da un bagaglio di conoscenze ulteriormente arricchito, nel corso dei mesi: “Avevo già detto, durante i momenti difficili, che saremmo cresciuti e abbiamo ancora delle potenzialità da tirar fuori – evidenzia il mister -. Da inizio anno fino a oggi è stato un crescendo di lavoro, mirato a correggere gli errori. La squadra ha ottenuto quel ‘sapere’, quella consapevolezza indispensabile per ovviare alle difficoltà“. 

De Zerbi

A proposito di fattori esterni e lusinghe che potrebbero distrarre, Vivarini però accoglie le belle parole rivolte dal collega De Zerbi, alla viglia di Roma-Brighton di Europa League (l’ex tecnico di Foggia e Sassuolo aveva citato Vivarini come uno tra i modelli italiani da cui prendere esempio), mettendo simpaticamente “in guardia” da Nesta.

“Ho studiato molto il calcio europeo, specie quello spagnolo, che ho attuato anche in questo campionato! In Italia ci si preoccupa di lavorare più sulla fase difensiva, mentre noi abbiamo fatto il contrario, migliorando la qualità del possesso palla – afferma -. Questa mentalità in questo Paese si fatica ad avere e sono contento se qualcuno lo nota”.

Su Nesta, dunque: “È un amico, abbiamo fatto il corso da allenatore insieme. All’andata ci ha detto cose bellissime, paragonando il nostro gioco, in questa categoria, a quello dell’Empoli di Andreazzoli che era stata la squadra mia fino a gennaio! Ma domani saremo avversari – rivela – anzi, mi preoccupa il fatto che lui capisca perfettamente il nostro tipo di lavoro“. 

Alla base di questo lavoro, del progetto tattico, il restare concentrati su quello che è, di volta in volta, l’avversario, senza pianificare nulla: “A me non interessa niente di ciò che emerge al di fuori dell’obiettivo di squadra – rimarca il timoniere abruzzese – non ci poniamo programmi né obiettivi, proprio come l’anno scorso! Sì, i fattori esterni fanno piacere, li apprezziamo, ma preferiamo fissare obiettivi imminenti“.

Ecco, uno dei segreti del cammino, l’aver sempre alleggerito il gruppo da ansie o pressioni, predicando un solo pensiero, come un mantra: “Dobbiamo divertirci e se ciò non avviene vuol dire che qualcosa non va – ripete Vivarini – Proprio questa spensieratezza è una nostra forza“. 

La stessa spensieratezza nel fare le scelte e cambiare, talvolta, interpreti, potendo contare su quei giovani che, oramai, giocano con la disinvoltura dei veterani: “Nel corso dell’andata ci siamo affidati perlopiù al vecchio ‘blocco’, rinnovando la fiducia in chi aveva dato tanto l’anno prima – osserva -, ma si era arrivati ad un punto in cui ci eravamo ‘fermati’ un po’ sulla crescita. Il nostro miglioramento passa dalla crescita dei giovani e dall’inizio del girone di ritorno abbiamo portato avanti questo progetto, rispondendo molto bene”.

“Chi è subentrato ha dato freschezza e ancor più qualità, adesso se la giocano tutti alla pari”, conclude Vivarini. E l’auspicio comune, è quello di poter godere di un “Ceravolo” come sempre gremito, pur dovendo fare i conti, in seguito, con il divieto di trasferta imposto ai sostenitori giallorossi, a causa degli incidenti di domenica scorsa.

Infatti, stando a quanto deliberato dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, trasferta a Brescia vietata ai residenti nella provincia di Catanzaro. Stessa sorte per i cosentini, la prossima settimana, che non potranno seguire la squadra a Terni.

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