Si era presentato ai microfoni avvilito, Sandro Pochesci, nell’immediato post-partita di Foggia – Juve Stabia.
Non solo per il bruciante 3 a 0 patito allo “Zaccheria” o per il punticino racimolato in quattro partite, ma per una presa di coscienza sconfortante per un allenatore. Una triste ammissione: “Evidentemente non sono ancora entrato nella testa dei giocatori. Devo mettere in discussione anche i miei principi, le mie idee”. Parole dure, amare, di un allenatore navigato per la categoria ma che, subentrato meno di un mese fa, non riesce a intravedere l’uscita del tunnel, anzi, attualmente la Juve Stabia stazione a +7 dai playout. Insomma, il pericolo è dietro l’angolo. “Non siamo scarsi – ha risposto Pochesci a chi lo ha incalzato con questa espressione – anzi, in questi giocatori c’è qualcosa che devo essere bravo io a tirar fuori, a cominciare dagli attributi”.
E, vuoi purtroppo o per fortuna, i giorni passano in fretta e le Vespe – che non riescono a pungere, a dimostrazione della sterilità offensiva, oltre alla fragilità difensiva – sono chiamate ad un doppio impegno non facile, tra Catanzaro e Pescara. “Questa squadra ha il problema del gol – sottolinea il tecnico dei campani – negli ultimi serve convinzione, cattiveria e qualità. Si costruisce ma non si concretizza, manca sempre quel pizzico…”. Insomma, “pizzico” che Pochesci vuole trovare contro la capolista Catanzaro sabato al “Menti” (“senza se e senza ma”, ha detto), sentendo la sua panchina traballare. E contro una corazzata come la capolista, serve la partita perfetta, senza andare troppo per il sottile, appellandosi al cuore, all’anima.
Dello stesso avviso, prima di avviare questa intensa settimana di lavoro, è stato l’esperto centrocampista Alberto Gerbo: “Dobbiamo rialzarci le maniche, restare uniti e compatti e tornare a far punti il prima possibile”, dichiarava domenica pomeriggio il centrocampista stabiese, badando innanzitutto a centrare la salvezza aritmetica. “Contro due squadre forti come Catanzaro e Pescara, per fare punti occorrerà la partita della vita – ha osservato Gerbo – determinazione e cattiveria. L’esperienza mi insegna che, contro squadre del genere, a volte si riesce a fare la partita migliore. E noi non abbiamo altra scelta se non fare la partita perfetta”.
Il Catanzaro, da par suo, che probabilmente dovrà fare a meno ancora di Brighenti per via di uno stato influenzale, continua nella tabella di marcia, sempre sul manto erboso sintetico di Simeri (tanto per riprendere familiarità con ciò che sarà al “Romeo Menti”) e, forte dei 450 supporters al seguito (polverizzata la prevendita), andrà con l’intento di consolidare la classifica e le proprie consapevolezze.
Rifinitura, conferenza stampa del mister Vivarini e poi partenza alla volta di Castellammare. Tutto pronto.