“Qui mi sento a casa”: Oliveri ai microfoni

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Uno dei tanti gioiellini cresciuti in casa Atalanta che, sempre vigile ai nuovi talenti in circolazione, dispone di uno dei migliori settori giovanili italiani. Andrea Oliveri è, indubbiamente, tra questi. Cresciuto centrocampista offensivo centrale, dotato di una notevole visione di gioco, tanta gamba e velocità nelle sue caratteristiche principali. Dettagli che non sono sfuggiti neppure a Gian Piero Gasperini, che ha sempre mostrato l’attitudine nel trasformarlo in un esterno a tutta fascia.

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Operazione che nel proprio “work in progress” incontra le idee di Vincenzo Vivarini, come dimostrato nelle gare in cui il giovane palermitano è stato impiegato. Esterno a tutta fascia o, addirittura, terzino destro “di spinta” schierato nell’ultimo match interno con il Modena.

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Ben presto integrato nello scacchiere del tecnico di Ari e ampiamente coinvolto nelle rotazioni dello stesso, il classe 2003 analizza – dalla sala stampa del “Nicola Ceravolo” – il delicato momento in cui riversano i giallorossi, in seguito alle due sconfitte rimediate con il Como e, appunto, con il Modena, concentrandosi, nella fattispecie, su quest’ultima: “È una sconfitta amara – esordisce-. Prendere gol all’ultimo minuto non è ‘piacevole’, ma stiamo lavorando per migliorare e per ritrovare gli equilibri venuti meno nelle ultime partite”.

Il focus si sposta immediatamente sulla complicata trasferta di Venezia, in programma venerdì alle ore 20:30. Sfida dall’elevato tasso di complessità dato anche l’ottimo inizio dei lagunari, attualmente secondi in classifica: “Il nostro atteggiamento deve essere sempre lo stesso – precisa il numero 33 -. Entrare in campo con la giusta mentalità e andare a fare risultato anche a Venezia è il nostro principale obiettivo. Occorre avere la giusta cattiveria”.

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La spiacevole sconfitta in casa contro i gialloblu di Paolo Bianco coincide con la terza presenza da titolare dello stesso Oliveri, protagonista di un buon inizio di stagione, perlopiù nelle gare contro Cremonese e Ternana, seguite dallo stop per tre turni a causa dell’espulsione, avvenuta alla terza giornata, nella partita casalinga contro lo Spezia:È stata una grave ingenuità da parte mia – ammette, rammaricato -, non solo a livello personale, perché avrei potuto giocare con più continuità, ma soprattutto per la squadra. Seppur a risultato acquisito, ho lasciato la squadra in dieci”.

Il lungo infortunio di Situm, rimediato alla quinta giornata contro il Parma, e la successiva esplosione del compagno di reparto Katseris sembravano aver, seppur in parte, arrestato il processo di crescita del ragazzo “atalantino” che, riguardo le proprie preferenze in campo rivela: “In base a quello che mi chiede il mister, mi adatto alle esigenze della squadra. Ho sempre ricoperto ruoli più offensivi, ma questo poco cambia per me. Sono a disposizione dei miei compagni e delle scelte del mister”.

Espandendo le proprie considerazioni sul modo di giocare e sui particolari schemi tattici, ormai mantra del “vivarinismo”, gli si chiedono le difficoltà riscontrate nell’apprendimento degli stessi: Mi sto trovando veramente bene con l’idea di gioco del mister, qualsiasi giocatore si troverebbe bene con questo calcio – confessa -. Io penso a dare sempre il massimo e a migliorare, per me stesso e per la squadra. Spetta poi al mister prendere le proprie decisioni su chi far giocare”.

Partenza, relativamente, in salita per l’ex Frosinone; partenza inaspettata ed entusiasmante per un Catanzaro ambizioso che non vuole smettere di sognare. L’esterno ne era quasi certo: “Ero sicuro avremmo fatto bene – ammette -. Dobbiamo continuare a esprimere il nostro calcio, i risultati poi arriveranno da sé. Lavoriamo per crescere a livello caratteriale, solo così potremo toglierci grandi soddisfazioni”.

Ex Frosinone, appunto. Dalla compagine laziale che lo scorso anno era in lotta per la promozione diretta nella massima serie (poi ottenuta), ad una formazione che ha differenti obiettivi dichiarati. In quanto matricola, il principale obiettivo coincide con la salvezza: “Non vedo molte diversità. L’obiettivo è un qualcosa che si prefissa la società, poi all’interno dello spogliatoio tutto cambia. Finora stiamo facendo molto bene e il nostro intento è guardare più in alto possibile”.

Una cavalcata da nord a sud per il giovane ragazzo nato a Palermo. Dal capoluogo siciliano a Bergamo, senza dimenticare un breve ma intenso “pit stop” in “Ciociaria”. Il comune denominato è sempre lo stesso: piazze calde, stracolme di passione e di tifo sfrenato verso i propri colori: “Per me stare qui è come stare a casa. Mi sono trovato benissimo fin da subito – rivela -. Fin dalla prima partita al “Ceravolo” ho avuto sensazioni indescrivibili perché abbiamo un pubblico che non si vede ovunque. Io sono del sud e so cosa si prova, ma visto di persona fa un altro effetto”.

Affetto e calore di pubblico che non si risparmieranno neppure al “Pier Luigi Penzo” di Venezia, dati i circa 1200 tagliandi “polverizzati” in vista dell’anticipo della tredicesima giornata di Serie B.

Per chi si domanda se sia una partita “bloccata” ricca di tatticismi o giocata a viso aperto dalle due formazioni, Oliveri sostiene: “Da parte nostra ci sarà bisogno di maggiore attenzione rispetto alle ultime gare. Bisogna tornare a fare quello che stavamo facendo di buono prima di queste due sconfitte, mettendo in pratica il nostro gioco”, conclude.

 

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